REVIEW PARTY "Non era vero" di Clare Mackintosh.
Cari lettori, benvenuti al Review Party dedicato al nuovo thriller/suspanse di Clare Mackintosh intitolato “Non era vero”, edito DeA Planeta.
A causa della perdita dei genitori, Anna, la protagonista, sta attraversando un periodo davvero difficile. Prima il padre, poi la madre, un suicidio fotocopia: entrambi si sono buttati da una scogliera a Beachy Head.
Con l'avvicinarsi del primo anniversario della morte della madre, Anna è più agitata che mai e, ad aggravare la situazione, ci pensa l'arrivo di un biglietto senza mittente né firma, composto da sole cinque parole: “Suicidio. Ne sei proprio sicura?”
“Suicidio. Ne sei proprio sicura?”
“Mi è dolorosamente chiaro quello che accadrà, adesso. Anna andrà alla polizia. Pretenderà che il caso venga riaperto. Combatterà per ottenere la verità, senza sapere che la verità nasconde solo altre bugie. Altri pericoli.”
La domanda getta Anna nel panico più totale. Il caso dei suoi genitori è stato uno dei più semplici. Tutte le prove e testimonianze portavano ad un suicidio. Ma se così non fosse?
L'unico che prende realmente in considerazione tale ipotesi, insieme alla protagonista, è l’ex agente Murray Mackanzie. L’uomo, infatti, all’insaputa dei colleghi, decide di mettersi all'opera e di riaprire il caso.
Così facendo, capirà ben presto che qualcosa non torna e, con l’aiuto di Anna, inizierà ad investigare.
“Non così spesso, ma succedeva. Detective superficiali o approssimativi, o semplicemente troppo impegnati. Che davano priorità ad altri casi e archiviavano quello con troppi elementi in sospeso, che non sembravano portare a nulla, mentre forse – forse – c’erano altre domande da porre. E altre risposte da trovare.”
A poco a poco verranno a galla informazioni che distorceranno completamente la realtà dei fatti e che finiranno col far crollare tutte le certezze della protagonista.
Cosa o chi si nasconde dietro la morte dei genitori di Anna? Quali segreti cambieranno le carte in tavola?
“Non era vero” è un romanzo pregno di colpi di scena (alcuni più inaspettati, altri meno).
Pur avendo diversi POV, tralasciando alcune ripetizioni, la lettura scorre fluidamente e in maniera molto dinamica.
Sin da subito il lettore riesce ad intuire che qualcosa non torna, ma solo alla fine della storia capirà realmente di cosa si tratta.
Gli svariati personaggi sono completamente differenti l'uno dall'altro ma, tra essi, spicca Anna che, nonostante l'età, sembra quasi una bambina a cui, per anni, è stata nascosta la verità.
Una cosa che non mi è convinto moltissimo è stata la storia parallela dell’ex agente Murray poiché, oltre a distogliere l’attenzione dal filo narrativo principale, è, a mio avviso, piuttosto superflua.
“Non era vero” è, per concludere, una lettura semplice e ben strutturata che mi sento di consigliare a tutti gli amanti del genere.
