1) Quando hai iniziato a scrivere?
Ho cominciato a scrivere al liceo, ho iniziato a partecipare a premi e concorsi letterari, in primis di poesia perchè dovevo pagarmi gli studi. Ho continuato, ho sempre avuto un amore eccessivo per la parola... dalla poesia poi sono passata al racconto, ho iniziato quindi a partecipare a premi per racconti. Ho costruito il mio primo romanzetto, premi anche quelli, intanto nel piccolo mondo il mio nome iniziava a girare. A 22 anni ho pubblicato il primo romanzo, che poi ho ripubblicato sotto un'altra veste qualche anno dopo. Da allora non ho mai smesso di scrivere.
2) Come studi hai fatto qualcosa di inerente alla tua passione?
Sì, ho fatto lettere moderne ad indirizzo filologico. Rya mi segue dal liceo, è stata una delle primissime idee che mi sono venute in mente. All'inizio era una storiella fantasy con magia, perchè ero molto debitrice del ciclo arturiano del Graal. Dopo sono cresciuta e sono diventata un po' più seria e da qui è nata Rya più o meno come la conoscete adesso.
3) La storia di Rya è molto complessa: l'hai ideata passo dopo passo, oppure avevi già in mente tutto sin dall'inizio?
Assolutamente passo dopo passo. All'inizio era solo il primo volume ed aveva una sua conclusione. Era stato concepito come stand alone e non come serie, solo che poi ho scoperto di avere ancora un sacco di cose da dire su questi personaggi!
4) Ti rispecchi in Rya o in qualche altro personaggio? Se sì, quali aspetti avete in comune?
Sì, Rya è una versione molto peggiorata di me stessa, però abbiamo tanto in comune: il fatto di sentirsi costantemente inadeguate, lei con la maschera di avere una sorella perfetta regina, mentre io come figlia unica... questo dovrebbe essere un divario e invece abbiamo in comune parecchio. Io punto molto nel romanzo sul tema della crescita, si cresce sbagliando, pestando il naso, rompendoselo, facendosi tanto male e decidendo cosa poi è realmente importante, cioè qual è la strada che davvero vuoi seguire. Se è quella che ti viene imposta, quella in qualche modo prestabilita, che il mondo intero reputa magari giusta, oppure quella che a prezzo di grandi sacrifici riesci a conquistarti giorno dopo giorno, centimetro dopo centimetro. Siamo un po' due combattenti.
5) Se dovessi scegliere 5 parole per descriverti quali sarebbero?
Silenziosa, timida, precisina alla nausea, pragmatica, estremamente realista.
6) Qualcuno dei personaggi è ispirato a persone reali a te vicine?
Sì, si parte sempre dal vero. Io penso che nessuno scrittore sia in grado di creare da zero una storia. Prendi sempre da quello che hai accanto o da quello che ti capita di incontrare, che sia anche semplicemente un signore su una metropolitana, una canzone... quindi sì, prendi sempre dal reale.
7) Hai mai pensato ad un finale diverso da quello che poi hai effettivamente scritto? Se sì, quali altre idee hai avuto?
No, sapevo che i lettori avrebbero preferito un altro tipo di finale, però no, non ho mai visto Rya e Nemi sul cavallo bianco felici e contenti. La loro non è una storia nata e concepita come romantica. Questo anche e soprattutto perchè io non penso sarei capace di approcciarmi al meglio al genere romance. La voglia ci sarebbe, perchè cimentarsi in un'impresa di questo tipo per me sarebbe una sfida, però non mi sento ancora pronta.
8) Qual è il personaggio a cui sei più affezionata?
Rya assolutamente e Strevj, il cugino\cognato che mi ha dato un sacco di problemi... è un personaggio ambiguo, negativo e stimolante da morire, ma a cui tengo ancora di più di Nemi.
9) Qual è invece il personaggio che hai fatto più fatica a delineare?
Ricollegandomi alla risposta precedente: sempre Strevj.
10) Quanto è stato difficile per te scrivere, vivendo in prima persona con Rya, tutte le sue sconfitte e le sue cadute?
Paradossalmente è stato più semplice perchè quando le provi sulla tua pelle sai cosa andrai a raccontare, devi solo trovare le parole. È stato un percorso che abbiamo fatto insieme.
11) Il rapporto di Rya con Alsisia è burrascoso, così come lo è quello di Nemi con suo fratello. Come mai hai deciso di far vivere ad entrambi un rapporto fraterno così conflittuale?
Perchè volevo ci fosse il parallelismo tra essere sorelle ed essere fratelli, cosa significa avere un doppio di sé. Inizialmente Rya e Alsisia erano state concepite come due gemelle, poi invece Alsisia è diventata, nel corso degli anni, la più grande. Volevo che ci fosse questa crescita parallela delle due famiglie, cioè di Rya e dei suoi problemi con Alsisia che in realtà poi problemi non sono perchè lei non li vede, e le problematiche palesi che ha Nemi con Alher.
È stato interessante scriverlo in quanto io sono figlia unica, per cui ho dovuto chiedere. In alcune parti pensavo di aver addirittura esagerato l'acredine soprattutto tra fratelli, invece poi dopo mi sono dovuta confrontare con una situazione che mi ha fatto capire che forse, al contrario, ci ero andata anche troppo leggera.
12) Melina è una figura molto emblematica. Come e perchè è nato il suo personaggio?
Melina è nata perchè volevo che la morte camminasse accanto a Rya. È nata a dire il vero da un personaggio preesistente che nella saga c'è, che è Glaira, l'unica donna che Nemi abbia mai amato. Io me la immaginavo proprio come poi è stata descritta Melina. Ho recuperato in qualche modo questi tratti caratteriali e li ho portati all'eccesso: l'ho resa sostanzialmente una anoressica - quindi tratto anche vagamente di disturbi alimentari nel testo - una alcolizzata, una prostituta in un mondo medievale, quindi dove già la donna è carne da macello. È stata dura perchè cercavo di vedermela davanti, di immaginare come io avrei reagito nel dovermi relazionare con una persona con una psicologia del genere, sapendo che non avrebbe potuto far altro che morire. È un personaggio che aiuta Rya a comprendere che lei ha la possibilità di scegliere e allo stesso tempo ha valenza introduttiva per inserire Roxile nella vita della protagonista. Bimba che sarà l'unica a farsi strada nel cuore ormai chiuso di Rya, diventando per lei la cosa più preziosa.
13) Come ti è venuta in mente l'ambientazione della vicenda?
È nata da sé. Io sono, come dicevo prima, appassionata del ciclo arturiano e quindi mi è venuto spontaneo “ambientarlo in un ambiente” nel quale riuscissi a muovermi a mio agio.
14) Il personaggio di Nemi è cupo, tormentato, particolare. Di sicuro differisce molto dai tipici protagonisti maschili di cui si legge di solito. Hai mai pensato a Nemi in spoglie differenti da quelle che poi hai scelto?
Eh, Nemi è Nemi, se lo devo sognare me lo sogno così, come il ribelle per eccellenza: capelli lunghi, barba... proprio come è stato rappresentato nel disegno alla fine di “Fracture”.
15) Pensi che scriverai ancora di Nemi e Rya, anche se solo in qualche novella?
È possibile...
16) Ti sei mai pentita di non aver aggiunto un pizzico di romanticismo in più all'interno della storia?
No, se ne fossi stata capace, l'avrei fatto più che volentieri. Non mi sento in grado, devo studiare ancora un po'.
17) Puoi anticiparci qualche progetto futuro?
Dovrebbe uscire più avanti un thriller, forse paranormal, per La Corte Editore.
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