Intervista a Daniela Volontè in riferimento al suo ultimo splendido romanzo “La meraviglia di essere simili”
1) Ti sei ispirata a qualcuno in particolare quando hai pensato ai personaggi di Elisabeth e Alexander?
“No, non mi sono ispirata a nessuno. È solo una storia che è stata tratta da un articolo di un giornale.”
2) Di solito le autrici mirano sempre alle diversità, al fatto che gli opposti si attraggano. Come mai hai deciso di soffermarti sull'altro lato della medaglia? Sul fatto di essere simili?
“A volte tento di trovare delle cose che non sono normali. Come ad esempio... in “Buonanotte amore mio” tento di girare la storia basandola più sui piccoli gesti che su altre cose. Quindi, anche in questo caso, ho cercato di cambiare un attimino le cose.”
3) Nel romanzo tratti temi molto delicati come il suicidio e l'abuso di alcool. Come mai hai scelto proprio questi temi?
“Principalmente e semplicemente perché amo i drammoni.”
4) C'è qualcosa di personale nel libro?
“No, solo le paure. Le paure sono le mie, le gioie sono le mie, invece la testa è quella degli altri personaggi.”
5) Non hai avuto paura dei pregiudizi della gente nello scrivere un libro in cui si instaura una relazione tra un alunno e la sua insegnante?
“In questa versione non è ancora stato criticato per la differenza d'età e per il rapporto alunno-insegnante, invece nella versione self sì, ho ricevuto critiche negative in riferimento a questo.”
6) Tra tutte le protagoniste dei tuoi libri ce n'è una in particolare in cui ti identifichi particolarmente? Se sì, quale?
“Non mi identifico in nessun personaggio in particolare. Come dicevo prima, i sentimenti sono i miei, perché puoi descrivere una città anche se non ci sei mai stato, ma non puoi scrivere di sentimenti se non li hai mai provati, positivi o negativi che siano.”
7) C'è qualche progetto futuro che puoi anticiparci?
“Un libro con Sylvia Kant. È un erotico, quindi probabilmente lo pubblicherò con uno pseudonimo, anche se bene o male il tam-tam delle persone sa che ci sono io dietro. È un progetto particolare perché comunque io di solito non scrivo erotici. È un rimettersi in gioco diciamo.”
8) “Sei l'aria che respiro” uscirà anche cartaceo?
“Dovrebbe, però purtroppo sono scelte editoriali, che poco dipendono dalla mia volontà e molto da quella della casa editrice.”
