1) Quando e come è nata la tua passione per la scrittura?
“La mia passione per la scrittura è nata dopo aver letto talmente tanti romanzi rosa, da essermi convinta di poterne scrivere uno anche io. Avevo diciassette anni, ed il primo romanzo che avevo incominciato a scrivere era un Thriller, poichè in quel periodo mi ero ispirata a Nora Roberts. Dopo aver capito che un romanzo del genere richiedeva una capacità logica e descrittiva molto accurata, sono passata a scrivere quello che più mi piace: i romanzi rosa.”
2) Cosa o chi ispira i tuoi romanzi?
“I miei romanzi sono quasi tutti ispirati a quello che vorrei davvero nella vita: una bella famiglia piena di gente rumorosa e a volte anche un po’ imbarazzante, ma che farebbe di tutto per aiutarsi l'un l'altro. In ogni mio romanzo, infatti, c’è sempre una famiglia come protagonista, ed in ogni libro parlo di ogni membro diverso, arrivando così alla fine della serie con un organismo famigliare ancora più grande e ancora più speciale. Penso che avere una bella famiglia sia un po’ il sogno di tutti. Io essendo ancora molto giovane, sogno di averne una così un giorno.”
3) I personaggi maschili della serie "Near You" sono ispirati a qualcuno in particolare?
“No, i personaggi di questa serie sono tutti frutto della mia immaginazione. Certo, ognuno di loro ha delle caratteristiche che io stessa ho sempre rispettato e ammirato nelle persone, come il coraggio, il senso di appartenenza alla famiglia, l’onestà, la forza di riuscire ad andare avanti con la propria vita nonostante quest’ultima faccia schifo, ma soprattutto la sincerità del cuore che ogni mio personaggio ha. ”
4) In "Forse ti amo da sempre" Megan, la protagonista, è vittima di violenze. Un tema molto delicato e particolare. Come sei riuscita a parlarne così chiaramente? (Hai fatto delle ricerche?E' un argomento che ti colpisce particolarmente?)
“Sì, ho fatto molte ricerche a riguardo. Mi sono documentata soprattutto sulla psiche delle persone vittime di violenza e anche su quello che erano obbligate a fare.
Molte persone, proprio come Megan, perdonano il proprio partner continuamente, anche se nella loro mente sanno che c’è qualcosa di malato in quella relazione, ma continuano a fargliele passare tutte lisce perchè lo amano. Ma molto spesso, le vittime non hanno la forza di distinguere l’amore dalla violenza, quindi non sempre scatta in loro il desiderio di scappare oppure la voglia di reagire e di denunciare il partner.
Inoltre, è un argomento che mi interessa particolarmente in quanto essendo una donna, rimango sempre più sconvolta quando sento, oppure leggo, di qualche donna vittima di abusi e violenze domestiche. Ultimamente è un fatto sempre più diffuso e la cosa che mi fa più male, oltre al numero delle vittime, è che i principali carnefici sono proprio coloro che queste donne amano di più.
Nel mio romanzo ho cercato di affrontare tutte le fasi che una persona vittima di violenza, affronta: la paura, la vergogna, la rabbia verso sé stessa, l’incapacità di fidarsi di nuovo e la visione drammatica e critica della propria vita, dopo un fatto del genere. Ma essendo delle fasi, come in ogni cosa c’è un periodo di discesa ed uno di risalita. Spesso non tutte le donne hanno il coraggio di intraprendere quest’ultimo cammino, e rimangono ancorate all’accaduto. Invece, Megan, la protagonista ha avuto la forza di affrontare il suo aggressore e di sconfiggerlo una volta per tutte.
È anche per questo che come dedica ho messo questa frase: A tutte quelle persone che credono nel potere dell’amore. A quelle che credono che, dopo la pioggia, uscirà sempre e comunque il sole. Per far capire che le seconde possibilità esistono, basta solo saperle cogliere.”
5) Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai in mente altri romanzi suoi fratelli Mason?
“Sì. Seguo ancora l’idea iniziale di creare un romanzo per ogni componente della famiglia, quindi il prossimo parlerà di Cassie, la terzogenita della famiglia, e l’ultimo parlerà di Damon.”
6) Hai una scrittrice, italiana o estera, che ti ispira particolarmente?
“Inizialmente mi ispiravo a Kristan Higgins, poi con l’andare del tempo ho conosciuto molte autrici talentuose come Colleen Hoover oppure Sarah Morgan, che con i loro romanzi sanno sempre aiutarmi.”
7) Hai altri progetti in ballo che ti va di anticiparci?
“In quest’ultimo periodo ho avuto un’idea riguardo ad una nuova trilogia, completamente diversa da quella dei Mason. Posso solo dirvi che sarà ambientata a New York e parlerà di musica, quindi state pronti ad emozionarvi al ritmo dei nuovi personaggi!”
8) Chi o cosa ha scatenato la tua passione per la lettura?
“Le vacanze estive. Dopo aver finito la scuola, avevo sempre molto tempo a disposizione e spesso non sapevo come impiegarlo. Così, un giorno, presi in mano un romanzo rosa di mia madre, una cosa molto soft e divertente: Lo sai tenere un segreto di Sophie Kinsella, e da quel giorno non ho più smesso di leggere.”
9) Condivideresti con noi qualche buon consiglio su come scrivere un libro?
“Tutti pensano che scrivere un libro sia facile, ma in realtà non lo è per niente. Io consiglio ad ogni aspirante scrittrice, proprio come me, di fare delle ricerche molto accurate sui luoghi in cui si vuole svolgere la storia, perché molto spesso è grazie a loro se viene l’ispirazione. Inoltre, consiglierei a tutti di trattare di temi conosciuti, oppure che li appassionano veramente, così da non avere difficoltà nel trovare argomenti da raccontare.
Per scrivere non esistono dei consigli o delle linee guida da seguire, serve solo tanta pazienza, molta fantasia ma soprattutto tanto amore e dedizione per quello che si fa.”
10) I tuoi amici e familiari ti sostengono in ciò che fai?
“Sì, tutti. Le mie prime fan sono mia madre e mia nonna. Non si perdono nemmeno uno dei miei romanzi e mi chiedono sempre se ho qualcosa da fargli leggere. Tutta la mia famiglia è molto orgogliosa di me e anche il mio ragazzo lo è. In fondo, sono tutti dell’idea, me compresa, che se hai un sogno o comunque un qualcosa che ti piace, è giusto che lo coltivi.”
11) C'è qualcuno dei tuoi personaggi in cui ritrovi una parte di te?
“Sicuramente! In tutte le protagoniste femminili dei miei romanzi c’è una piccola parte di me, ma c’è anche tutto quello che io non sono o che non ho. È come se avessi diviso me stessa in tanti piccoli pezzettini e, all’occorrenza, io li abbia seminati nei miei personaggi.”
12) Oltre ad essere una scrittrice, sei anche geometra, come concili le due cose?
“Onestamente è un po’ complicato riuscire a conciliare gli impegni lavorativi con la mia passione per la scrittura, ma ci provo. Di solito scrivo alla sera oppure nella pausa pranzo. Mi ritaglio un’oretta di tempo nella quale mi dedico completamente ai miei libri e alla scrittura dei miei nuovi romanzi.”
13) Nei tuoi romanzi è sempre presente una componente "drammatica", credi sia necessaria per la riuscita di un buon libro?
“No, assolutamente no. Io ero partita con l’idea di fare una serie comica, basata sull’umorismo e sulla botta e risposta tra i protagonisti. Ma mentre scrivevo le trame, la drammaticità ha preso il sopravvento. Io credo che non ci sia un elemento fondamentale per la riuscita di un libro, sono più dell’idea che servono diversi ingredienti come l’allegria, l’amore, il dramma, un pizzico di mistero e poi il così tanto atteso E vissero tutti felici e contenti.”
14) I personaggi di Blake e Megan sembrano molto più autentici rispetto a quelli di Aaron e Summer. Hai avuto un Blake nella tua vita?
“Ogni volta che creo un personaggio maschile cerco di renderlo il più veritiero possibile. Nel caso di Megan e Blake, si stava trattando un argomento delicato, quindi anche il personaggio maschile avrebbe dovuto avere un comportamento consono alle vicende, ovvero più dolce, più sensibile e attento ai dettagli.
Non nego che sì, nella mia vita ho un Blake, e molte volte mi ispiro un po’ a lui. Anzi, ogni volta che devo dedicare una qualche frase ad un personaggio maschile, penso di dirla al mio ragazzo, così le parole mi escono con molta più facilità e sono molto più veritiere, a mio parere. Ogni volta che qualcuno dice qualcosa, se detta con il cuore, è più veritiera.”
15) Hai un rituale particolare, un po' scaramantico che attui in fase di scrittura? Se sì, quale?
“Onestamente no. Però, ultimamente devo sempre dormire con un piccolo quaderno sul comodino, in quanto la notte per me, è il momento migliore per pensare, in quanto è anche quello più fruttuoso. Quasi tutte le trame dei miei romanzi le ho pensate la sera prima di addormentarmi.”
16) Ti è mai capitato di finire un libro e che questo non ti soddisfi?
“No. Sono quasi sempre soddisfatta dei miei romanzi. È capitato però diverse volte che, mentre scrivevo la storia, c’erano delle parti che non mi convincevano, così le cancellavo e le riscrivevo, cercando di creare ogni volta delle situazioni nuove, senza cadere nella ripetizione o nella banalità.”
17) C'è qualcosa che vorresti dire alle tue lettrici o future lettrici?
“Vorrei ringraziare ogni singola persona che ha dedicato del tempo ai miei romanzi. In quanto, la scrittura per me non è solo una passione, ma è qualcosa di molto importante che mi permette di vivere milioni di storie, conoscere personaggi e imparare cose nuove. Quindi grazie a tutti coloro che hanno creduto in me, che hanno apprezzato il mio lavoro ma che soprattutto, hanno dato una possibilità ai miei personaggi.”
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