1) Nei tuoi romanzi è spesso ricorrente il triangolo amoroso. Come mai? Scelta stilistica o preferenza personale?
È decisamente una preferenza personale. Il triangolo amoroso e le sue dinamiche, più complesse di quello che spesso si crede a riguardo, è da sempre un argomento di “studio” per me. Ora più di prima direi ;)
2) Se posso permettermi una domanda più personale vorrei chiederti se anche tu come Sara ti sei trovata in un triangolo amoroso? Se si come hai fatto ad uscirne?
Purtroppo mi ci sono trovata. Dico purtroppo perché nel mio caso è stata un'esperienza distruttiva per tutte e tre le parti. La mia esperienza personale mi ha portato a concludere che in un triangolo c'è sempre un sentimento che predomina sugli altri. Il problema è il non avere il coraggio di assumersi la responsabilità di scegliere.
3) Da dove è nata l'ispirazione per scrivere "Ho scelto te"?
Durante un viaggio in auto di ritorno dall'Italia alla Svizzera. Ascoltavo la canzone “Control” dei MuteMath. La storia è arrivata come un treno. Ho immaginato Leo, Oscar e Sara e ho cominciato a scrivere il flusso di emozioni che “Control” mi aveva regalato. E così è iniziata l'avventura di “Le mie metà”, diventata successivamente “Ho scelto te”.
4) Più in generale...Hai qualche rito particolare che segui per trovare ispirazione?
No, nessun rito. Prima scrivevo molto mentre viaggiavo sul treno, ma era più una necessità che una scelta. Adesso ho cambiato le mie abitudini ma l'ispirazione mi arriva ugualmente nei momenti più inaspettati, ovunque io mi trovi. Porto sempre con me un quaderno per appuntarmi idee e emozioni, per non dimenticare personaggi o persone che mi hanno colpito e di cui voglio scrivere.
5) Quanto è stato difficile per te compiere la scelta tra Leo e Oscar? C'è qualche elemento particolare che ti ha guidato con maggior sicurezza nel prendere la decisione finale?
All'inizio è stato difficile capire chi scegliere tra Leo e Oscar. Ho riflettuto molto per accorgermi solo in seguito che la scelta si era “scelta” da sola. Avevo scritto il romanzo per tutto il tempo sapendo già nel profondo di me chi Sara avrebbe scelto. E poteva essere solo... “lui”. Credo di aver scelto “lui” per via della sua profonda lealtà. Per aver saputo mettere i suoi sentimenti a tacere solo per il bene di qualcun altro. Forse è perché in fondo “lui” è molto simile a me.
6) Hai mai pensato di scrivere un libro anche dal punto di vista di Oscar?
Sì, lo sto facendo proprio adesso ;)
7) I tuoi romanzi variano dal rosa ("Destini incrociati") all'erotico "esplicito" ("Giochi pericolosi"). Quale genere preferisci scrivere e quale leggere?
Quale genere preferisco scrivere? Ancora non lo so. Sto cercando di capirlo ma non ho ancora una risposta precisa. Per quanto riguarda il leggere, credo che dipenda dallo stile e dalla storia. Se la storia è coinvolgente e profonda posso leggere qualsiasi genere. Tra rosa ed erotico quindi non ho una preferenza ma devo confessare che i miei generi preferiti sono il thriller e il fantasy :D
8) Quali sono i romanzi che ti hanno "segnata" nel profondo e che consiglieresti ai tuoi lettori?
Marina di Carlos Ruiz Zafon e Proibito di Tabitha Suzuma. Marina mi ha coinvolto come nessun'altra storia nella mia vita. Per me è un capolavoro, non solo per la maestria con cui e scritto ma anche per la bellezza della trama e il finale a sorpresa, per nulla scontato. Per quanto riguarda “Proibito”, mi basta dire che ho pianto parecchio alla fine della storia e che non riesco ancora a rileggerlo perché non sono pronta a farmi travolgere emotivamente così tanto. È un libro meraviglioso che fa bene e che fa male allo stesso tempo.
9) Quanto c'è di tuo nei romanzi che scrivi?
Dipende dal romanzo. In Giochi Pericolosi per esempio, di me c'è poco o niente ;) (solo la mia passione per i giochi di ruolo, ma io giocavo a Dungeon & Dragons). In Destini Incrociati al contrario, c'è molto più di quello che ho scritto nella “nota dell'autore”. Più in generale non ho una regola a questo riguardo. A volte è una profonda parte di me a guidarmi perché vuole restare immortale nelle pagine di un libro. Altre volte è solo la bellezza delle persone che ho incontrato a voler essere ricordata ;)
10) C'è un personaggio in cui ti identifichi in maniera particolare? Se sì, quale e perché?
Domanda davvero difficile. Forse mi ritrovo in tre personaggi principalmente. Il primo “Oscar”, per via del saper anteporre il bene delle persone che ama al proprio. Il secondo è “Raphael” e la terza è “Amy”, ma su questi ultimi preferisco non spiegare il perché siano per me i personaggi più vicini. Un personaggio che sarei voluta essere invece? La versione femminile di Cai :), il ragazzo con il sole in tasca!
11) C'è un personaggio invece in cui non ti ritrovi per niente?
Non mi ritrovo in Shan (Destini Incrociati), di cui salvo solo l'intelligenza straordinaria ;) e in Marian (Una notte per non dimenticarti), una donna forte che riesce a reggere un tipo di relazione che io non riuscirei mai e poi mai a vivere.
12) Se dovessi descriverti con tre parole quali useresti?
Sensibile, sognatrice, coraggiosa.
13) In "Destini Incrociati" sono spesso ricorrenti gli elementi naturali, soprattutto in similitudini e metafore. Sei un'amante della natura?
Sì, sono un amante della natura e in generale di tutta la bellezza che ci circonda. La natura è forza, energia e meraviglia insieme.
14) Sempre in "Destini incrociati" Cai definisce Amy una donna che vive in un autunno perenne. Qual è la tua stagione preferita?
Sicuramente è l'estate :)
15) Per Cai ed Amy è bastato un attimo, un abbraccio, per capire che le loro anime erano legate, connesse... Quanto credi nell'amore a prima vista?
Una domanda che mi spacca in due letteralmente. Quando ero più piccola credevo ciecamente nell'amore a prima vista. Crescendo ho perso un po' di magia e forse un po' di fiducia nelle persone per cui mi sono sempre tenuta ben lontana dal lasciarmi coinvolgere dalle emozioni a “prima vista”. Diciamo che credo nel fatto che si possa rimanere colpiti da qualcuno al solo sguardo però credo altrettanto fortemente che l'amore venga costruito nel tempo e nella conoscenza profonda l'uno dell'altro.
16) Quando hai scritto "Una notte per non dimenticarti" non hai avuto paura che la gente nutrisse dei pregiudizi nei confronti di un triangolo amoroso in cui erano incluse due donne?
Ho avuto un po' paura inizialmente ma me la sono buttata subito alle spalle. La storia si doveva sviluppare in quel modo e io volevo essere la prima a non lasciarmi influenzare dai possibili pregiudizi che avrebbe suscitato. “Una notte per non dimenticarti” aveva come come scopo scuotere il lettere e porsi la domanda “fin dove puoi spingerti in nome del tuo amore?”. Non importa di che amore si tratti.
17) Sempre in "Una notte per non dimenticarti" è presente un elemento poetico, una poesia. Quanto essa ti appassiona?
Mi piacciono molto le poesie ma soprattutto adoro quando dietro alla poesia si nasconde un messaggio profondo, dedicato a qualcuno in particolare. Non credo sia facile esprimere emozioni travolgenti in pochi versi e ammiro molto quegli autori che riescono a farlo (colgo l'occasione per citare un'autrice che scrive poesie bellissime, Lucy Dale).
18) Come riesci a conciliare i tuoi studi in Biotecnologie con la passione per i romanzi? Se dovessi tornare indietro sceglieresti sempre di laurearti in Biotecnologia o sceglieresti qualcosa di diverso?
La concilio con un po' di sacrifici. Il mio lavoro di ricercatore mi lascia poco tempo libero e non mi è permesso scrivere sempre quanto e quando vorrei. Tengo duro perché lo scrivere oltre a essere una passione da sempre, è ciò che mi da energia quando devo affrontare i quotidiani insuccessi della scienza. Non so se sceglierei una laurea diversa. La medicina e la scienza mi appassionano da sempre tanto quanto lo fa la scrittura. Vorrei trovare un modo migliore per unire questi due mondi.
19) Quando ti sei accorta che la tua passione per i romanzi poteva trasformarsi in qualcosa di più reale come diventare una scrittrice? La tua famiglia e i tuoi amici ti hanno sostenuto o qualcuno ha cercato di farti cambiare idea?
Me ne sono accorta solo quando ho ricevuto l'email di Newton Compton e anche in quel momento non mi sembrava possibile. Era un sogno che si avverava dopo tanto tanto tempo. Ne sono stata e ne sono tutt'ora immensamente grata. All'inizio ne ho parlato pochissimo con amici e parenti. Le persone più vicine mi hanno aiutata a crederci e a non avere paura, perché ne avevo moltissima. Una persona sola invece ha tentato di dissuadermi dall'accettare la proposta editoriale, dicendomi di restare self e di scrivere liberamente senza legarmi con nessuno. Non posso rivelare il nome di questa persona ma il suo parere, per quanto “contrario”, è stato comunque prezioso.
20) Se dovessi scegliere solo un tuo libro da salvare quale sarebbe la tua scelta?
È una domanda durissima... ma sarebbe “Destini incrociati”.
21) C'è qualche progetto futuro che puoi anticiparci?
Ho terminato e inviato alla Newton un nuovo romanzo dai temi molto diversi dai miei precedenti lavori. Una storia che mi ha davvero fatta “disperare”, ma che è dedicata a una persona che io amo moltissimo. Nel mentre sto scrivendo il seguito di “Giochi Pericolosi” e “Ho scelto te”, sperando di riuscire a soddisfare le domande che in entrambi i libri sono rimaste “irrisolte”.
Ringraziamo di cuore Giulia Ross per la sua dolcezza, gentilezza e disponibilità. È stato per noi un grande onore ed un vero piacere collaborare con Lei.
Ora non possiamo fare altro che attendere con ansia i fatidici progetti futuri!
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