Non lasciarmi andare di Catherine Ryan Hyde - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di “Non lasciarmi andare”, romanzo da poco pubblicato dalla Leggereditore e scritto da Catherine Ryan Hyde.

I protagonisti principali del romanzo sono Grace e Billy, ma l'autrice dà voce anche a diversi personaggi secondari che hanno un ruolo decisamente predominante all'interno della storia.
Grace e Billy abitano nello stesso palazzo, lei nel seminterrato e lui esattamente al piano superiore. Grace è una bambina divertente, coraggiosa e molto loquace. Billy è un uomo che si è lasciato sfiorire col tempo, abbandonandosi a sé stesso e alle proprie paure.

Grace ama stare all'aperto, mentre Billy non mette mai i piedi fuori di casa senza farsi prendere dal panico. Ciò non toglie, però, che lui possa costantemente osservare tutto ciò che accade al di fuori delle quattro mura che lo circondano attraverso il vetro della finestra del suo appartamento.
Un giorno, infatti, proprio mentre guarda fuori vede Grace seduta per terra da sola e non può fare a meno di preoccuparsi per lei. Il quartiere in cui abitano non è proprio dei migliori e non sarebbe consigliato nemmeno ad un adulto stare seduto all'esterno come se niente fosse.
La piccola però sembra non avere paura, tutt'altro. Stando lì ha l'opportunità di socializzare con i passanti e sperare segretamente in cuor suo di ricevere così aiuto.

“Oh, va bene” disse seria Grace, come se capisse che le regole erano chiare in proposito. “Dunque, le cose stanno così. Se mi siedo dentro, nessuno saprà che sono nei guai. Per cui nessuno mi aiuterà.”
Il cuore di Billy cadde. Nel vero senso della parola.

Grace ha una situazione familiare davvero precaria: vive da sola con la madre che però non è in grado di occuparsi di lei, troppo impegnata a fare uso di droghe che la costringono successivamente a letto, in uno stato di pesante sonnolenza.
La bimba si sente sola, ha un aspetto palesemente trasandato e decisamente trascurato ed ha bisogno di qualcuno che si prenda cura di lei. Proprio per questi motivi, Grace, trascorre molto più tempo fuori che dentro casa, dove non vi è praticamente nessuno ad attenderla.

Sulla base di ciò, gli inquilini del palazzo inizieranno a fare tutto il possibile per aiutare Grace e indirettamente sua madre. Grazie alla dolcezza e alla spensieratezza della bambina, Billy e gli altri personaggi non solo cominceranno a collaborare, ma stringeranno anche, chi più chi meno, una solida e duratura amicizia, basata sul sostegno reciproco.
Grace tirerà fuori il meglio da ciascuno di loro, spronandoli a migliorare e a maturare.
Billy, grazie alla bambina, riuscirà piano piano a superare una delle sue più grandi fobie, si sbloccherà dallo stato di “sonno profondo” in cui aveva vissuto sino a quel momento ed utilizzerà tutto ciò che ha appreso di buono dal suo passato per trasmetterlo alla piccola. Riscoprirà la bellezza del calore umano, dell'affetto e della compagnia, elementi da lui per troppo tempo dimenticati.

Anche se le cose inizialmente non saranno semplici nessuno demorderà mai per il bene dell'altro e di Grace in particolare.
Purtroppo però le cose belle non sono quasi mai destinate a durare, soprattutto quando queste vanno ad intaccare il naturale corso degli eventi.
Nonostante i gesti compiuti dai protagonisti siano fatti esclusivamente a fin di bene, si dimostreranno davvero essere la scelta migliore? E se per caso entrassero in gioco gli assistenti sociali, riuscirebbero a cavarsela?

“Ma voglio che torni a casa. Non avevo idea di dove fossi.”
Grace si portò entrambe le mani ai fianchi, anche quella con l'involtino.
“Mamma, non ne hai avuto idea per giorni interi. E comunque è come se tu non l'avessi mai chiesto nemmeno adesso. Non vedo perché dovrei rinunciare ai miei involtini primavera e alla mia piedicura solo perché ti sei finalmente svegliata e hai capito che non sai dove sono.”

Questo romanzo trasmette al lettore moltissimi messaggi importanti e profondi. In primis quanto l'utilizzo di sostanze stupefacenti sia grave non solo per la persona che ne fa uso, ma anche per chi la circonda, in particolar modo quando le ripercussioni di tale gesto ricadono, come in questo caso, sui dei bambini, fragili e impotenti.
Un altro concetto chiave è che “l'unione fa la forza”. Billy, Grace e tutti gli altri personaggi riusciranno davvero a creare e a costruire qualcosa di buono, naturalmente nei limiti del possibile.
Inoltre l'autrice sottolinea come basti veramente un piccolo sforzo per venirsi incontro e per aprire le porte ad un mondo ricco di colori che fino a poco prima appariva, per pigrizia o per paura, grigio e spento. Grace, sotto questo aspetto, sarà un po' la chiave che permetterà a ciascun protagonista di uscire finalmente dal tunnel in cui era intrappolato, di superare la tempesta interiore che sino a quel momento non aveva mai permesso un po' di quiete e di fare nuove conoscenze imparando non solo a fidarsi degli altri, ma anche di mostrare loro il proprio valore.

Ricordi di avermi detto che mi avresti sempre trovato?
Bè, non dimenticarlo mai. Per favore.

La lettura è scorrevole ed ha un ritmo incalzante. Mano a mano che si procede la vicenda diventa sempre più coinvolgente e travolgente. L'autrice è stata così brava da far sbocciare nel lettore quel briciolo di curiosità e dubbi che verranno poi spiegati andando avanti con la storia.

Questo romanzo parla di cadute, di errori, di paure, ma allo stesso tempo di nuove possibilità, di vittorie e di perdono.

“Non lasciarmi andare” è la prova concreta che c’è sempre una seconda possibilità per tutti e che, nel momento in cui passa il treno che viaggia nella direzione di ciò che ci rende felici, non bisogna assolutamente lasciarselo scappare.