Boccadaride di Marco Milli - Recensione

Cari Lettori, oggi vi parlo del romanzo scritto da Marco Milli: “Boccadaride”, edito Sensibili alle Foglie.

La vicenda viene raccontata per tutto l'arco narrativo in prima persona dal protagonista, con un'oscillazione di toni elevati e toni colloquiali.
Nelle prime pagine vediamo un bambino che viene strappato via dalla sua terra d'origine, terra nella quale è nato e cresciuto, in cui ha fatto tutte le sue prime esperienze, dove si è sempre sentito libero come l'aria.
I cambiamenti portano sempre novità, soprattutto quando si parla di cambiare abitazione partendo da una semplice casa di campagna, in collina, tra i campi, per arrivare nella grande e popolosa Roma.
Potete benissimo immedesimarvi nello smarrimento che prova il protagonista di fronte a cotanta maestosità.

Per il bambino le cose non saranno affatto semplici. Ora che si trova a Roma deve abbandonare per sempre il suo tanto amato dialetto: a scuola, infatti, non è permesso usarlo, l'unica lingua che può parlare per non essere oltretutto deriso è l'italiano.

Passo dopo passo, pagina dopo pagina, il protagonista cresce e, nonostante le grosse difficoltà iniziali, riesce finalmente ad emergere. Si impegna per sé stesso ma soprattutto per sua madre, una giovane donna dal sorriso sempre presente e incredibilmente luminoso che ha cercato di non fargli mancare mai nulla, per quanto possibile.

La vita del protagonista prosegue e tutto muta: a partire dal suo modo di essere, al suo aspetto, a quelle che sono le sue aspirazioni, fino ad arrivare ai legami con i suoi coetanei. Il lettore riesce con facilità a seguire il filo narrativo e a crescere con il protagonista, partecipando alle sue vittorie e alle sue sconfitte, appurando con estrema semplicità quanto la vita sia un terno all'otto, un viaggio sulle montagne russe all’insegna dell’imprevedibile.

Questo romanzo parla di cambiamenti, di sacrifici, di rimpianti, di una vita condotta in solitudine senza nessuno al proprio fianco contando solo sulle proprie forze. Parla di malattia, di paura, di reclusione. L'autore è stato davvero bravo a descrivere alcuni paesaggi della terra natia del protagonista... più volte, infatti, sono riuscita ad immaginarli nella mia mente, desiderando di poterli visitare davvero.
Questo romanzo ci mostra inoltre come non tutti i luoghi siano adatti per tutte le persone. Per quanto ci si sforzi, talvolta l'impegno non basta.

Ho trovato lo stile di scrittura inizialmente un po’ intricato, ma andando avanti il tutto diventa più fluido e scorrevole.

Questa breve lettura, seppur lontana da ciò che leggo abitualmente, mi ha fatto apprezzare i molteplici insegnamenti trattati. Sono certa che tutti gli amanti della narrativa sapranno apprezzare questo romanzo.

Infine, colgo l’occasione per ringraziare l’autore per avermi dato la possibilità di avvicinarmi a questo genere letterario e non posso far altro che augurargli un grosso “in bocca al lupo”!