Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo da poco pubblicato dalla Giunti: “Ti ho trovato fra le stelle” di Francesca Zappia, che sicuramente molte\i di voi conosceranno con il titolo originale “Eliza and Her Monsters”.
La protagonista della vicenda è Eliza, un'adolescente che sta frequentando l'ultimo anno di liceo e che brama il diploma con tutta sé stessa. Il suo sogno più grande, infatti, è proprio quello di finire la scuola e di andare all'università, un luogo da tutti descritto come più libero, in cui le persone sono “slegate dal contesto”, autonome e indipendenti.
Eliza non sopporta nessuno dei suoi compagni. Ad essi appare come una ragazza strana non solo per il suo comportamento riservato, asociale e molto chiuso nei confronti del resto del mondo, ma anche per il suo aspetto fisico. Pur essendo una ragazza nella norma, il fatto che lei indossi sempre felpe troppo larghe e jeans sformati fa sì che tutti la evitino e che, talvolta, addirittura la temano.
Uno di loro apre il suo talmente forte che mi colpisce alle scapole. Il tipo fa per scusarsi, ma poi vede che sono io e la voce gli muore in uno sbuffo malcelato. Mi volto e li ignoro finché non se ne vanno, mentre uno di loro si tira su il cappuccio della felpa e inizia a muoversi imitando un uomo delle caverne, la schiena curva e le mani ad artiglio. Gli altri ridono, come se io non fossi lì.
Eliza con il tempo ha imparato a non dare troppo peso alle chiacchiere. Si isola il più possibile e tenta in ogni modo di non incrociare gli sguardi altrui: lei non ha bisogno di amici reali, tutto ciò che le serve per sopravvivere sono il suo blocco da disegno e il suo telefonino.
La protagonista, infatti, è sempre connessa. Su internet non solo è popolare, ma è anche e soprattutto la creatrice di “Mare di mostri”, un webcomic diventato a poco a poco famosissimo, tanto da vantare al momento milioni di followers.
I suoi personaggi sono tutto per lei, così come il mondo che ha ideato con cura e pazienza.
Non ho creato Mare di Mostri perchè diventasse un fenomeno, l'ho fatto perchè era la storia che volevo.
E continuo a farlo perchè c'è qualcosa dentro di me che mi preme sul cuore e mi dice di andare avanti. Sono venuta sulla Terra per creare questo, per me e per i miei fan.
Un giorno arriva a scuola un nuovo compagno e, sfortuna vuole, che la coordinatrice di classe affidi proprio a Eliza il compito di aiutarlo ad orientarsi.
Questo ragazzo è un tipo molto particolare: si chiama Wallace, è alto, fisicamente sembra un giocatore di football e la sua camminata ha una cadenza estremamente lenta.
Essendo anche lui una persona taciturna, tra i due non ci sarà inizialmente alcun tipo di comunicazione.
Wallace mi segue al mio posto, in fondo all'aula. Cammina lentamente, si siede lentamente e si guarda intorno come se dormisse ancora. Poi guarda di nuovo me, e siccome io non dico una parola, tira fuori il cellulare dalla tasca e si mette a scorrere i messaggi.
Sarà solo quando, in una determinata occasione, Eliza prenderà intrepidamente le difese di Wallace, che i due protagonisti inizieranno a parlarsi.
Eliza scoprirà presto che il nuovo arrivato è un grandissimo fan di “Mare di mostri”, per cui, senza svelargli la sua identità, i due arriveranno ben presto a legare, creando una vera e propria amicizia.
Col tempo il loro rapporto si evolverà e, Wallace in particolare, si aprirà moltissimo con la protagonista, confidandole informazioni davvero importanti di sé e del suo passato.
Eliza cosa farà di conseguenza? Continuerà a mantenere nascosta la sua vera identità? Cosa succederebbe se Wallace venisse per caso a scoprire il suo segreto?
Questo romanzo mi è piaciuto molto non solo per lo stile e per il fatto che racchiuda in sé una sorta di “storia all'interno della storia”, ma anche e soprattutto per la varietà di temi che tratta, implicitamente ed esplicitamente.
La prima parte della vicenda è quella un pochino più leggera, ma che allo stesso tempo introduce grosse problematiche, soprattutto adolescenziali, quali il pregiudizio sociale e l’abitudine ad “etichettare” a priori un individuo in una determinata categoria.
Eliza è indubbiamente una ragazza particolare che vive nel mondo da lei stessa ideato, ma nessuno si è mai preso la briga di tentare di capirla o di conoscerla.
Altro punto che mi ha fatto molto riflettere è stato il rapporto con la famiglia, spesso ambivalente. In questo caso specifico abbiamo due nuclei familiari completamente differenti: quello di Eliza e quello di Wallace. Se in quest'ultima troviamo un’incomprensione di base e l'esempio lampante di quanto sia difficile fuoriuscire dagli schemi che la nostra famiglia ha prestabilito per noi, nel caso della protagonista è un po' più complesso.
I suoi genitori appaiono come assorbiti totalmente da quelli che sono i propri interessi e le proprie vite, piuttosto che soffermarsi su quelli della figlia. Nonostante professino spesso preoccupazione per il suo essere sempre chiusa in camera o con il telefono in mano, alla fine non si sforzano mai di comprenderla. Sicuramente la colpa arriva da entrambi i fronti, perché Eliza ogni qual volta si sente sotto accusa, si mette subito sulla difensiva, ma la situazione non è conseguenza delle sue sole azioni. Da questo punto di vista ho apprezzato moltissimo le figure dei fratelli minori della protagonista, i quali, pur avendo nella sua vita un ruolo marginale, si sforzano comunque di venirle incontro il più possibile.
Mi giro a guardarlo.
“Parlo di te che te ne stai qui sul letto invece di spiegare a mamma e papà cos'hanno combinato.”
“Lo sanno benissimo.”
Sully alza gli occhi al cielo. “Non lo sanno per niente! Pensano di saperlo e invece non lo sanno, perchè tu non glielo dici.”
La seconda parte del romanzo è quella che mi ha sorpresa di più, personalmente proprio non me l'aspettavo. Verso la fine della vicenda la storia subisce un notevole cambio di registro diventando più “cupa” e trattando temi molto delicati quali lo stress acuto, gli attacchi di panico, la depressione e il suicidio.
Lo stile del libro è scorrevole, ho trovato molto originale l'idea di aggiungere le immagini dei personaggi di “Mare di mostri”, così come degli spezzoni della fanfiction ad esso dedicata.
Sicuramente “Ti ho trovato fra le stelle” è un romanzo ricco ed emozionante, capace di sorprendere e di coinvolgere.
Sono certa che vi affezionerete a Eliza e Wallace, che cadrete e che vi rialzerete con loro, per cui non posso fare altro che consigliarvelo di cuore!
Sara hai ragione: conoscevo la trama del libro “Eliza and Her Monsters”, ma non pensavo che lo avrebbero tradotto così in italiano... Dal titolo e dalla cover sembra quasi un libro diverso! Ma noto con piacere che sono stati gli unici cambiamenti fatti nella versione italiana... evviva! ;-) Preferisco quando titoli e cover non differiscono più di tanto dall'essenza della storia o per lo meno dalla versione originale del titolo, ma qui vedo che le apparenze non contano e che il libro ti è piasciuto particolarmente. ;-)
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