Cari lettori, oggi vi parlo del romanzo di Christine Von Borries edito Giunti “A noi donne basta uno sguardo”, un thriller sentimentale ricco di suspance e colpi di scena soprattutto nella parte finale.
Le protagoniste della vicenda sono principalmente quattro amiche: Erika Martini ispettore di polizia, Valeria Parri pubblico ministero, Giulia Gori giornalista e Monica Giusti commercialista. Le loro vite, a poco a poco, si incroceranno con quelle di due mamme extracomunitarie che si sono viste portare via, proprio sotto i loro occhi, i figli.
L'ultimo caso è quello di Rosaline la quale, a breve distanza dal parto, vede scomparire il figlio Kingsford senza avere la possibilità di lottare per riprenderselo.
Una donna sola, sbarcata da poco in un paese estraneo, con il marito lontano ed un lavoro che le permette appena di pagarsi vitto e alloggio, non ha molte possibilità di protestare.
“Ridammi mio figlio.”
“Scordatelo. Devi essere grata che ti abbiamo preso. Senza permesso, con una richiesta di asilo falsa. Non penserai che ci siamo bevuti che vieni dalla Siria?! Potresti essere espulsa e il tuo bambino, dove andrà, starà meglio che con te. Sarà adottato da due genitori ricchi che gli daranno...”
Rosaline si scagliò contro di lui e gli graffiò la faccia.
Per cui, Rosaline, fa l'unica cosa che le viene in mente: scrive una lettera alla polizia in cui denuncia il rapimento del figlio.
Purtroppo però, la struttura che la ospita, villa Il sorriso, gestita dall’associazione Arcobaleno, non solo ha a capo gli uomini che si sono occupati della sparizione di Kingsdom, ma è anche una struttura che, pur spacciandosi come casa d'accoglienza per extracomunitari, nasconde dietro di sé giri illegali di corruzione e prostituzione.
Proprio per questo motivo la lettera della donna, grazie ai numerosi agganci che ha Magnus, uno dei capi della villa, viene intercettata, e Rosaline viene uccisa da un pirata della strada prima che possa spifferare ulteriori informazioni.
Come un pupazzo di pezza gettato in aria da un bambino, la donna cadde in avanti di schianto sul cofano, venne trascinata per una decina di metri dall'auto, che continuò la sua folle corsa senza accennare a fermarsi.
Le quattro donne, quindi, si troveranno a collaborare ed indagare insieme su queste vicende.
Un grande punto di svolta lo si avrà grazie all'aiuto di un'altra figura femminile che appartiene alla villa Il sorriso, Samirah, anch'essa vittima di Magnus e dei suoi traffici illegali, ed amica di Rosaline.
Dopo la morte di quest'ultima, Samirah decide di reagire: per sé stessa e per sua figlia, che tempo addietro, proprio come Kigsford, le era stata portata via senza alcuna spiegazione, destinata ad una famiglia italiana.
Riusciranno le protagoniste, aiutate segretamente da Samirah, a venire a capo dei vari misteri che aleggiano intorno alla villa?
Samirah riuscirà a vendicare Rosaline e a riabbracciare così sua figlia?
Contemporaneamente alle vicende, il lettore ha modo di conoscere, anche se in modo leggermente superficiale, le vite sentimentali di ciascuna protagonista.
Quattro donne differenti le une dalle altre, ma unite da quella fragilità che solo l'amore è in grado di tirar fuori dall'animo umano.
Purtroppo, ciascuna di loro dovrà affrontare grossi ostacoli: a partire dai segreti celati, ai dubbi, alle paure e al tradimento.
Gli uomini, in questo romanzo, non vengono quasi mai descritti con una accezione positiva ed ognuno di loro, a suo modo, porterà via qualcosa alle protagoniste: dalla libertà, alla determinazione, alla certezza di una vita sino a quel momento vissuta serenamente, a ciò che di più caro possiedono.
Quando si separarono si fissarono per un istante. Com'è vero che alle donne basta uno sguardo!
Il finale scioccante lascia intuire che la storia avrà sicuramente un seguito, nonostante comunque una parte di mistero, capitolo dopo capitolo, si risolva.
Lo stile di Christine Von Borries è abbastanza fluido, dettagliato ed intrigante, eppure non posso nascondere che qualcosa non mi abbia convinta del tutto.
Un romanzo ricco di suspance, segreti e colpi di scena che consiglio agli amanti del genere.
Oddio questa recensione mi ha convinto di leggere questo libro dal momento che ero molto indecisa. Questo libro è così contemporaneo da farci capire cosa succede in tutti quei campi profughi. Lo leggerò di sicuro
Ciao Sara, a vedere la copertina non avrei mai pensato che si trattasse di un thriller... però dalla tua recensione si percepisce la grande voglia di riscatto della povera Rosaline e scommetto che le quattro protagoniste ce la metteranno tutta a scoprire cosa sia accaduto a Rosaline e a suo figlio Kingsford: mi segno il titolo. ;-)
Ciao Sara. ❤ Mi è piaciuta moltissimo questa tua recensione, ho deciso di leggere perchè il mio sguardo è stato subito catturato dalla copertina. ❤ Non conoscevo questo libro, ma leggendo la trama ho capito che devo assolutamente leggerlo, da amante dei Thriller non posso proprio farmelo sfuggire. ❤ Rosaline è una donna che mi ispira tantissima tenerezza, la sua sorte mi addolora molto, spero anzi sono sicura che queste quattro donne riescano a farle giustizia. ❤ Leggendo gli estratti che hai scelto per questa tua recensione non ho potuto fare a meno di commuovermi, come si fa a strappare un figlio alla propria madre. :( Aggiungo subito questo libro nella mia lista dei libri da leggere, spero di iniziarlo presto. ❤
Purtroppo è una realtà che capita spesso di riscontrare nel nostro quotidiano. È un romanzo che tratta tematiche davvero attuali e veritiere. Se sei amante dei thriller ti consiglio, sempre Giunti, "Nostalgia del sangue" di Dario Correnti. Trovi la recensione sul blog. Io l'ho amato!💚
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