La melodia delle piccole cose di Carlotta Pugi - Recensione

Cari lettori, il romanzo di cui vi parlo oggi è per me molto speciale.
È stata una scoperta, una vera e propria rivelazione: mai avrei pensato che questa storia avrebbe avuto un impatto così grande e profondo su di me. Il titolo in questione è “La melodia delle piccole cose” di Carlotta Pugi, edito Leggereditore.

I protagonisti della vicenda sono Moonie e Justice, due artisti completamente diversi, agli antipodi l'uno dall'altro.
La prima è un piccolo folletto: con i suoi grandi occhi azzurri, i capelli corti coloratissimi e la statura minuta, sembra quasi il personaggio di un manga.
Cantante di fama locale, internazionale e mondiale, non sarebbe in grado di sopravvivere senza la propria voce, strumento magico e a tratti imperfetto grazie al quale riesce a far breccia nel cuore di tutti i suoi fan.
Moonie è frizzante, organizzata, pittoresca. È una piccola leonessa, una guerriera, una forza inarrestabile.
Justice, invece, è un musicista. Suona il pianoforte come se fosse una sua estensione, come se lui e il piano fossero un tutt'uno, come se da esso traesse linfa vitale.
Il protagonista esteticamente è senza alcun dubbio un tipo anticonvenzionale: dai capelli ribelli, il corpo tatuato e gli abiti semplici, a primo impatto sarebbe davvero difficile intuire la sua professione.
Jus è cupo, un libro apparentemente impossibile da leggere, impenetrabile e agli occhi di tutti un uomo insensibile, presuntuoso e privo di luce nello sguardo.

È automatico.
È vitale.
È semplice spirito di sopravvivenza quando le grida si riaccendono.
Le forme morbide e armoniche mi seducono all'istante.
Il bianco e il nero mi ricordano che anche gli opposti possono creare magia.

I due giovani si incontreranno per la prima volta in previsione di uno spettacolo che li vedrà coinvolti.
Nonostante l'inizio non sia proprio dei migliori, tutto cambierà nel momento in cui, mesi dopo, si ritroveranno costretti a trascorrere diverso tempo insieme in una lussuosa casa a Cortina d'Ampezzo.

Moonie, però, non è più la stessa ragazza che Jus ha conosciuto tempo addietro, perché la sua voce è momentaneamente scomparsa. A causa di sfiancanti allenamenti ed eccessivi sforzi, la protagonista ha rischiato di dover dire addio per sempre alla sua carriera.
Dopo aver subito un tempestivo intervento, Moonie è stata costretta al silenzio assoluto: solo al termine della scadenza prestabilita per la riabilitazione si potrà decidere il suo futuro.
Munita di carta e penna o di un tablet dotato di sintetizzatore vocale, la protagonista non si scoraggerà e cercherà, per quanto possibile, di continuare a guardare avanti a testa alta, nella speranza, prima o poi, di trovare una luce in fondo al tunnel.

Due personalità così differenti riusciranno davvero a convivere per mesi sotto lo stesso tetto?
Justice sarà in grado di reprimere tutte le provocazioni di Moonie? E la protagonista ritroverà la sua voce?

Bisbigliare implica avvicinarsi quel tanto che basta per inspirare il suo respiro. Implica fidarsi abbastanza dell'interlocutore da annullare le distanze e invadere lo spazio personale altrui.

La melodia delle piccole cose è una storia intensa. L'autrice, con il suo stile unico, divertente e coinvolgente, ha creato un vero e proprio gioiello capace di sconquassare l'animo del lettore.
Moonie è un'anima buona, luminosa e splendente, che con la sua aura calda e accogliente non può fare a meno di farsi amare da tutti coloro che le stanno intorno. Al di là del suo sorriso e delle sue battute pungenti, però, si cela una creatura fragile, insicura e profondamente segnata da tutte le cadute che hanno fatto parte del suo cammino.
Jus sarà l'unico in grado di vedere le sfumature più tetre del carattere della giovane e, sebbene sembri quasi impossibile, sarà anche l'unico in grado di “curarle”, di rattopparle. Sarà lui la chiave della rinascita di Moonie, così come sarà solo grazie alla follia e all'amore della protagonista che Justice ritroverà sé stesso, si renderà conto della bellezza di tutte le piccole cose e riuscirà finalmente a placare il suo animo tormentato.
I protagonisti sono perfettamente complementari, due lati opposti della stessa medaglia, sono il sole e la luna, sono due stelle che, entrando in collisione, si frantumeranno per poi ricomporsi di nuovo, questa volta migliori, non più incompleti, non più diamanti grezzi, ma splendenti come se insieme formassero l'ottava meraviglia del mondo.

“Io non voglio essere il tuo salvatore, Lily.” Le sfioro la guancia con un bacio. “Io voglio essere l'amore della tua vita.”

Non posso non menzionare i miei due personaggi secondari preferiti: Regina e Fregus, rispettivamente colonna portante di Moonie e unica costante della vita di Justice. Sono certa che vi affezionerete tantissimo a loro, sarebbe impossibile il contrario.

La melodia delle piccole cose è una storia d'amore in grado di toccare le corde più recondite dell'animo del lettore, facendole vibrare, fremere per l'emozione e il coinvolgimento.
È una storia che mette in luce l'importanza delle seconde possibilità: perché è vero che la prima impressione conta, ma è altrettanto importante sforzarsi di andare oltre ad essa, al fine di approfondire ciò che troviamo in superficie.
È una storia che fa sorridere come quella carezza sul viso che da tempo aspettavi di ricevere o come quelle mani che ti fanno il solletico fino ad avere le lacrime agli occhi e i polmoni che implorano ossigeno.
È una storia profonda e commovente che ti fa compiere un viaggio, che ti fa sognare e che è in grado di instillare la speranza anche laddove ormai si era definitivamente spenta.
È la storia di due anime e di due cuori nati per trovarsi, per scombinarsi la vita, per perdersi senza mai farlo davvero ed infine per ritrovarsi senza lasciarsi più, legati indissolubilmente dai fili del destino.

È come la melodia delle piccole cose, che trascende lo spazio e il tempo e accarezza l'eternità, perché sono le piccole cose che penetrano nelle falle invisibili e sfondano le difese per vincere la guerra.