Cari lettori, oggi vi parlo di “Sono una brava ragazza” un romanzo di Penelope Bloom edito Newton Compton editori. Un romance molto divertente e dinamico, scritto in prima persona a punti di vista alternati.
Natasha è una donna in carriera che vive nella periferia di New York. Lavora come giornalista freelance ma, a causa della sua goffaggine e di una buona dose di sfortuna, le vengono sempre assegnati articoli di basso rilievo che non mettono in mostra le sue capacità. Condivide un piccolo appartamento con il suo fedele cagnolino e trascorre piacevoli giornate con la sua collega e unica amica: Candice.
Nat, oltre ad essere una calamità naturale, è anche una persona molto empatica e distratta.
“Combinavo casini di continuo. Se c’era un bottone che per nessuna ragione al mondo doveva essere premuto, un vaso inestimabile, un anziano con problemi di cuore, o qualsiasi cosa che potesse complicarsi terribilmente, era meglio che io non mi trovassi nei paraggi.”
Un giorno le viene affidato un compito che le permette finalmente di dare una svolta alla sua vita: tutto ciò che deve fare, è infiltrarsi come stagista alla Galleon Enterprises.
Bruce Chamberson – insieme al gemello William – è a capo della Galleon Enterprises. È di una bellezza mozzafiato, ma ha un carattere freddo ed estremamente distaccato, è autoritario, abitudinario ed un gran lavoratore. Non si lascia coinvolgere facilmente e concede agli altri il minimo indispensabile per paura di venir nuovamente ferito e raggirato.
“Bisognava contemplare qualunque evenienza. Nessuna sorpresa. Nessun imprevisto. Cosa ancor più importante, mai ripetere due volte lo stesso errore. Mai.”
A spezzare bruscamente la sua routine, ci pensa Nat. A primo impatto l'aver sottratto la banana del capo sembra una catastrofe e, assumerla per farla sgobbare, l'unico rimedio per fargliela “pagare”.
Bruce però non sa con chi ha a che fare: con una ritardataria cronica, maldestra e saccente.
In un primo momento pare che tra i due non possa esserci nulla di più di un semplice rapporto capo-assistente, ma, col passare dei giorni, contro ogni aspettativa, Natasha riesce a far breccia nelle difese di Bruce.
“Mi piaceva stare con lei perché era sincera. Non cercava di adularmi e mi parlava un modo schietto. Era sé stessa con me, il che mi faceva supporre che davvero non avesse secondi fini. Era una ragazza di cui potevo fidarmi.”
Il capo viene dunque rapito dall’anima buona e pura di Nat e, a poco a poco, non può far altro che dedicarle tutto se stesso. Per Bruce fidarsi nuovamente di qualcuno, in particolar modo di una donna, è un salto nel vuoto senza paracadute. Dopo il tradimento subito in passato, infatti, si è chiuso a riccio e non ha più permesso a nessuno di avvicinarsi a lui.
Cosa succederà quando Bruce scoprirà che Natasha sta scrivendo un articolo sulla sua azienda?
“Sono una brava ragazza” è senza ombra di dubbio uno dei libri più divertenti che io abbia mai letto nel corso di questo 2019.
Ho apprezzato moltissimo il fatto che non occorra aspettare troppo per entrare nel vivo della storia, così come ho amato i dialoghi tra Nat e Bruce, estremamente ironici, carichi di doppi sensi e di frecciatine.
Purtroppo però il romanzo è incentrato totalmente sui protagonisti e su ciò che stanno vivendo ora. Questo aspetto, secondo me, ha precluso la possibilità di approfondire meglio elementi assai importanti del loro passato, che vengono invece appena accennati.
Altra cosa che non mi ha del tutto convinto è stata la fretta con cui sono state raccontate le vicende dalla seconda metà del romanzo in poi, per non parlare del finale che mi ha lasciato, purtroppo, l'amaro in bocca.
Tralasciando questi piccoli accorgimenti, ho adorato i due protagonisti, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Nat, nonostante la sua precaria situazione economica, non si lascia affascinare dai soldi di Bruce e, nonostante il suo orgoglio, non si fa problemi a riconoscere i suoi sbagli e a chiede scusa.
Mi ha entusiasmato moltissimo il fatto che per la prima volta (in un libro) troviamo una stronza e “non uno stronzo” – passatemi il termine. Penelope Bloom ha finalmente eliminato uno stereotipo ormai in vigore da secoli.
Bruce, d'altro canto, pur essendo un uomo tutto d’un pezzo, è anche una persona fragile, che necessita amore e comprensione. Dopo essersi leccato le ferite per così tanto tempo, sarà davvero pronto a ricominciare da zero? Nat sarà la sua svolta?
Come ogni romanzo anche “Sono una brava ragazza” hai i suoi lati positivi e quelli negativi... io sono riuscita a passarci sopra e a godermi una simpaticissima lettura. E voi? Sono proprio curiosa di leggere cosa ne penserete!
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