Il volto del mio assassino di Sophie Kendrick - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di un thriller psicologico che ho amato alla follia: “Il volto del mio assassino” di Sophie Kendrick, un romanzo ipnotico, enigmatico ed estremamente accattivante edito Giunti Editore!

Quando Clara Winter, la protagonista, si risveglia dal coma, ci mette un istante a capire che la sua mente è una lavagna bianca, intonsa. Sa come compiere azioni basiche, ricorda le capitali o le tabelline, ma tutto ciò che può essere ricollegato al personale è svanito nel nulla: a partire dal suo nome o da quello dell'uomo seduto al suo capezzale.

L'uomo mi fissa. “Tu... non sai...?”
Scuoto la testa.
Vaga con lo sguardo soffermandosi prima sulla finestra, poi sulle mani che tiene appoggiate in grembo e infine su di me.
“Ti chiami Clara, Clara Winter. Sei mia moglie. Siamo sposati da due anni. Sono Roland. Roland Winter. Abitiamo a Berlino. Io faccio lo scrittore e tu...”

Nel momento in cui i medici e la polizia le spiegano ciò che è accaduto, Clara comprende tre cose: in primis che recuperare la memoria sarà tutto fuorché semplice, in secondo luogo, che tutto ciò che può fare è fidarsi dell'uomo che dice di amarla da sempre ed infine che l'aggressione con incendio che l'ha condotta poi in ospedale non è stata un caso, né una rapina: qualcuno ha cercato di ucciderla e di sbarazzarsi delle prove dando fuoco alla sua casa.

“Aggressione?” esclamo ad alta voce. “Ma è stato un ladro!”
Forse Roland non mi ha ancora detto tutta la verità?
“All'inizio, in effetti, sembrava trattarsi di un ladro” […] “Ma da quanto ricostruito finora possiamo affermare con una certa sicurezza che non è stato rubato niente.”

Clara viene dimessa e si rifugia dunque in una baita immersa nel verde insieme a Roland. Quanto fa bene a fidarsi di suo marito? E se fosse stato proprio lui a farle del male? Che il loro matrimonio fosse in crisi? Che lei volesse lasciarlo?

Col passare dei giorni la protagonista si riprende ed inizia ad uscire, talvolta sola, talvolta accompagnata dal marito... E sarà proprio in queste occasioni che accadranno cose strane. Che l'uomo che ha cercato di ucciderla sia tornato in azione? Che i suoi siano solo vaneggiamenti e paure infondate, come le ha detto il medico? Qual è la verità? Di chi si può fidare davvero?

Non ho sorpreso alcun ladro.
Non c'è stato alcun ladro.
Qualcuno ha tentato di uccidermi.
Non ho idea di chi fosse.

“Il volto del mio assassino” è stato davvero un romanzo sorpresa.
Premettendo che la trama mi aveva già intrigato moltissimo, non mi sarei mai aspettata un risvolto simile!
Per quanto io abbia fatto ipotesi e mi sia avvicinata – su certi frangenti – alla verità, sarebbe stato impossibile rimettere al posto giusto ogni tassello del puzzle senza le spiegazioni della geniale Sophie Kendrick.

La vicenda è un lungo viaggio descritto in prima persona dalle parole di Clara, alla ricerca di una verità difficile da stanare.

Il passato della protagonista è tortuoso, articolato e si mischierà al presente in un modo tutto suo, emblematico e magnetico.

Il lettore, capitolo dopo capitolo, non può far altro che raccogliere ed immagazzinare ogni singola informazione insieme a Clara, nel tentativo di tappezzare di verità quella lavagna spaventosamente bianca e spoglia.
È stato davvero agghiacciante vedere come in un attimo la protagonista abbia perso tutto e si sia trovata a dover ricostruire ogni cosa partendo dalle fondamenta, senza aver nemmeno un fidato punto di partenza o un valido riferimento.

Per concludere, non posso far altro che dirvi che “Il volto del mio assassino” è un thriller che va assolutamente letto... Sono certa che non ve ne pentirete!
Curiosi di scoprire la verità? Minaccia o follia? Bugie o verità? Protezione o sfruttamento?
Non vi resta che leggere il romanzo per scoprirlo!