Sto pensando di finirla qui di Iain Reid - Recensione

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di una nuova uscita Rizzoli che diventerà presto anche una serie tv su Netflix, ovvero: Sto pensando di finirla qui di Iain Reid.

All'inizio della storia troviamo la protagonista e il suo ragazzo Jake diretti verso casa dei suoi genitori e, durante il percorso, il lettore ha modo di entrare a contatto con i pensieri e le paure più profonde della giovane.
Una di questa riguarda proprio la coppia ed è strettamente collegata al titolo. Vale davvero la pena portare avanti questa storia, oppure è meglio finirla qui? Quali sono i pro, quali i contro?
Stare con qualcuno ti arricchisce, è vero, ma è anche un impegno, una responsabilità.

È stato strano tornare di nuovo da sola per quei due giorni. Ci ero abituata, prima, ma adesso sembrava una condizione incompleta. Mi mancava lui. Mi mancava stare insieme ad un'altra persona. È melenso, lo so, ma mi sentivo come se una parte di me fosse andata via.
Conoscere davvero qualcuno è come scomporre un enigma infinito.

Il viaggio in macchina si rivela più lungo del previsto, tortuoso e tedioso e nessuno preparerà la protagonista alle stranezze che le si presenteranno davanti nella casa dei suoceri (e successivamente).

La fattoria dei genitori di Jake emana trascuratezza e antichità. Tutto sembra provenire da un'altra epoca, a partire dai mobili, puliti ma disomogenei.
Tra i parenti, è la figura materna a spiccare per le sue stravaganze: sorrisi forzati, nervosi, domande invadenti, giochi di ruolo particolari, tic e tricotillomania.

“Paralisi del sonno” riprende la madre. “E' una cosa seria. Debilitante.”
“Ne hai mai sentito parlare?” chiede il padre.
“Credo di sì” rispondo.
“Non posso muovermi, ma sono sveglia. Cosciente.”

La ciliegina sulla torta sarà la sosta in gelateria e soprattutto la visita ad una vecchia scuola.
Quest'ultima sancirà l'inizio della fine e darà il via all'incubo.

Una delle ragazze ride di nuovo, stavolta più rumorosamente. Quella di fronte a me, la ragazza magrissima, sta ancora guardando per terra, i capelli che le ricoprono la faccia.
“Di che cosa hai paura?”
“Non è di che cosa. Ma per chi.”
“E per chi hai paura?”
Prende i bicchieri. “Per te” dice, porgendomeli e poi sparendo in cucina.

Sto pensando di finirla qui è un romanzo che ingrana molto lentamente e che si può dividere in due parti: una più introspettiva e una più movimentata, in cui prevale l'azione.

Personalmente devo ammettere che dopo aver letto la trama mi aspettavo qualcosa di molto diverso.

Più che un thriller definirei questa storia uno psicologico, un mystery.

Non sono “morta di paura” leggendolo, anzi, sono state pochissime le scene che mi hanno davvero inquietato. Abbassa notevolmente il livello del mio giudizio la parte iniziale, che francamente mi ha sorpreso e non in maniera particolarmente positiva. Sono la prima che apprezza quando si entra nella mente dei personaggi e si ha modo di conoscerli a trecentosessanta grandi... purtroppo però in questo caso le descrizioni risultano eccessive a tal punto da essere boriose e fuorvianti. Più volte mi sono ritrovata a domandarmi: ok, ma quando succede finalmente qualcosa?

Devo comunque riconoscere che la parte finale mi ha intrigato.
Avevo sviluppato delle ipotesi, capitolo dopo capitolo, ma non sono riuscita ad indovinare completamente la verità. Questo è ovviamente un elemento a favore del romanzo e dell'autore, che è riuscito a creare (e a mantenere) suspanse fino all'ultima pagina. La conclusione è effettivamente affascinante, peccato però che il tutto, nell'insieme, non risulti ben bilanciato.

L'idea di base è sinceramente originale e la storia è ben scritta. Sebbene l'inizio sia un po' troppo introspettivo, Sto pensando di finirla qui di Iain Reid ha del potenziale e mi sento di consigliarvi questo titolo qualora siate alla ricerca di una lettura alternativa e enigmatica.