Se siete fan della Marvel, il libro di cui parleremo in questa recensione fa proprio al caso vostro.
“Loki. Il giovane dio dell'inganno” scritto da Lee Mackenzi, pubblicato in Italia dalla Mondadori, racconta la storia di Loki prima del suo incontro/scontro con gli Avengers.
"Forse il futuro era inevitabile solo una volta che hai iniziato a plasmare tutte le tue azioni per adattarlo."
L’opera racconta di un giovane Loki, che si impegna al massimo per dimostrare a tutti il suo valore, con purtroppo scarsi risultati dato che nessuno lo ritiene adeguato, solo Amora un’apprendista maga riesce a vedere il potenziale e il buono che c’è in lui. I due però combinano un grosso guaio, distruggono uno degli oggetti magici più potenti di Asgard, Amora viene esiliata, mentre Loki ormai solo vive sempre di più nell’ombra del fratello Thor.
Dopo l’incidente, sulla Terra vengono rilevate tracce di magia che si scopre essere collegate a strani omicidi, Loki come punizione, viene mandato sulla Terra da Odino per capire cosa sia successo.
Il nostro protagonista si ritrova quindi catapultato in una Londra ottocentesca impegnato a risolvere un caso di morti paranormali. In questo modo potrà tornare ad Asgard, dimostrando al padre il suo vero valore.
Personalmente ho molto apprezzato lo stile, estremamente fresco e scorrevole, i dialoghi funzionano e tutta la storia risulta incalzante e suggestiva. Ho apprezzato l’ironia che caratterizza l’andamento dell’opera, ho apprezzato molto anche le citazioni fandom che l’autrice fa.
"Sei già il cattivo nelle storie di tutti, Loki," rispose, lasciando cadere il velo sul viso. "Perché non inizi a recitare la tua parte?"
I personaggi sono l’altro punto forte del libro, forte caratterizzazione soprattutto di quelli principali, da Loki ad Amora e Theo. Ho particolarmente amato la caratterizzazione di Loki, descritto sia come un dio che come un essere umano, presentato in tutte le sue sfaccettature, dai suoi punti forti fino alle sue più piccole insicurezze.
Il romanzo ci racconta come e perchè diventerà il cattivo che tutti noi conosciamo; Loki s’interroga sempre su chi lui sia realmente e che senso abbia cercare di essere qualcuno che non è predestinato a essere. Ho apprezzato tantissimo questo aspetto del romanzo, la ricerca di sé stessi, il perdersi e cercarsi.
Oltre al tema della ricerca di sé, l’autrice tratta anche altri temi come l’importanza del fato, punto che ho particolarmente apprezzato. Loki e noi con lui, ci chiediamo se si può cambiare? Se ha senso tentare di cambiarlo? O se qualsiasi cosa facciamo porterà sempre e comunque verso quel finale.
Ho apprezzato anche la tematica lgbtq+ e il modo in cui viene raccontata, ho adorato l’infinita delicatezza delle pagine in cui si parla di questo tema. L’ho sentito proprio dritto nel cuore e anche in questo caso ho apprezzato molto come l’autrice sia riuscita a farci riflettere.
Le cose che non ho tanto apprezzato invece sono due:
La prima cosa che mi ha un po’ deluso è l’ambientazione; personalmente avrei preferito che tutta l’opera fosse ambientata a Londra, ma in realtà solo la seconda parte del romanzo ha questa ambientazione, tutta la prima parte invece è da collocarsi ad Asgard. Inoltre, avrei preferito una descrizione della città più accurata.
"Sei molto intelligente."
"Ho i miei momenti."
"Molti di loro. Sei fatto di momenti. "
Altro punto che non ho tanto apprezzato è stata la marginalità con cui viene trattato il mistero. Personalmente mi sarei aspettata un po’ più di mistero, date le premesse della storia, pensavo che ci sarebbe stata molta più indagine, molta più attenzione al caso, speravo che l’opera vergesse più sulla vena mistery, sulla scia di Sherlock o Agatha Christie, e invece le indagini in se hanno solo un ruolo secondario, usate solo come espediente per impedire a Loki di tornare ad Asgard. Personalmente sono rimasta un po’ delusa dalla velocità con cui Loki risolve il caso, ci mette veramente poco rispetto a quello che mi sarei immaginata.
Alla luce di tutto ciò, comunque il libro mi è piaciuto molto, anche se più che come un fantasy storico, lo vedo come un paranormal romance e/o un approfondimento del personaggio cinematografico di Loki. E voi cosa ne pensate, lo avete già letto?
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