E poi ci sono io di Kathleen Glasgow - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo che è riuscito a toccare le corde più recondite della mia anima: “E poi ci sono io”, di Kathleen Glasgow edito Rizzoli.

La protagonista della vicenda è Charlie, una ragazza che, nonostante la giovane età, si porta sulle spalle il peso dell'intero universo. Non ancora maggiorenne, ha dovuto affrontare plurime situazioni difficili e talvolta raccapriccianti.
Dopo aver perso il padre, rovinato ogni possibile legame con la madre, visto scomparire la sua unica vera amica, aver vissuto per strada ed essersi poi trasferita in un luogo in cui si praticava prostituzione minorile, Charlie è al limite.
Ed ecco che il lettore si immedesima nella storia con la protagonista che, all'inizio del racconto, si trova in un centro psichiatrico grazie all'aiuto della nonna.
Charlie non può far a meno di ringraziare il cielo per essere al sicuro ma allo stesso tempo si sente vuota. Dentro di sé c'è una voragine così grande che è impossibile da colmare.
Il suo corpo è una mappa di tagli e il vetro il suo più grande alleato. Ha sofferto tanto, troppo ed ha trascorso la sua esistenza nel vano tentativo di sopravvivere e di scomparire allo stesso tempo. Ogni giorno ha cercato di farsi sempre più piccola, fino a cancellarsi totalmente, fino ad essere invisibile.

Ora che si trova in una clinica circondata da persone come lei, che la comprendono e la aiutano, sembra che il suo cuore non riesca più a farla parlare e i suoi occhi a farle versare qualche lacrima.
Solo silenzio, per cercare di contrastare quel ronzio assordante e quella confusione che portano la sua mente a dissociarsi dal suo corpo.
Ecco che, quando la situazione sembra un poco stabilizzarsi, Charlie è costretta ad abbandonare il suo nuovo luogo sicuro per mancanza di denaro.

Mi stanno rispedendo fuori.
Quando lo dico la voce che mi esce è quella di una bambina, e questo mi fa incazzare ancora di più: “Fuori fa ancora freddo.”

La protagonista non ha alternative, non può fare nulla. Di punto in bianco si ritrova quindi fuori, nel mondo esterno, nel mondo reale, pieno di pericoli, insidie e tentazioni.
Il rapporto con la madre, impossibile da ricostruire, si palesa nel momento esatto in cui quest'ultima, che la stava aspettando fuori dalla clinica, le lascia dei soldi, un biglietto dell'autobus ed un augurio per il futuro, ricordandole che per loro vivere sotto lo stesso tetto è qualcosa di estremamente impossibile.

Charlie quindi parte, si dirige verso la casa di un suo vecchio amico, Mikey, che solo amico per lei non è mai stato.
Qui ricomincia tutto da capo. Si cerca un lavoro e successivamente un appartamento tutto suo. È sola e nella solitudine il ricordo di tutto ciò che ha perso si manifesta costantemente come un mantra assordante.
Nella tavola calda dove lavora conosce Riley, un ragazzo più grande di lei e tremendamente affascinante.
L'attrazione è immediata, ma chi potrà mai provare interesse per una ragazza come lei? Lui ha due occhi profondi e un sorriso sbilenco che potrebbe illuminare il mondo intero. Lei è solo un'ombra. E se invece si sbagliasse?
Charlie e Riley sono due persone molto simili, con storie diverse, ma entrambi con anime perse, alla deriva. Questo farà sì che i due protagonisti si avvicinino, fino a diventare amanti.

Ma quanto di tutto ciò è reale? Per quanto Charlie riuscirà a non crollare?

Io sono Frankenstein. Sono la Ragazza Sfregiata.
Alzo la testa verso il getto d'acqua e d'un tratto l'acqua diventa calda, caldissima, tutto d'un botto. Fingo sia questo il motivo per cui piango.

Questo romanzo è bellissimo e terribile. È schietto, così schietto che talvolta fa male, ma apre gli occhi al lettore su una realtà che esiste, che non può essere dimenticata. Il tema di base della vicenda è l'autolesionismo. Charlie lo pratica su sè stessa da tempo indefinito ed il suo corpo ormai ha quasi esaurito lo spazio disponibile. L'autrice però tratta anche altri argomenti molto difficili tra cui: la perdita di qualcuno che ci è caro e cosa questo comporti non solo nella nostra vita ma anche in quella di chi la circonda; l'abuso di droghe e alcool; quanto sia complesso il periodo adolescenziale e quanto spesso questa fase sia compromessa da atti di bullismo...
Ciò che viene esaminato con maggiore cura, a mio parere, è quanto essere simili possa essere qualcosa di meraviglioso, oppure possa sortire lo stesso effetto di un ancora: portandoti ancora più a fondo.

I due protagonisti sono due relitti trascinati dalle correnti, sono abbandonati a sé stessi ed al loro destino. Incontrandosi, sono andati alla deriva insieme.
Non c'è salvezza per chi non vuol essere salvato, così come non c'è salvezza per chi si aggrappa con tutte le proprie forze ad un qualcosa che in realtà non ha alcun appiglio.
Charlie è sempre stata sola. L'unica volta che ha avuto qualcuno al suo fianco se l'è poi visto portare via piano piano, proprio sotto ai suoi occhi, senza che lei potesse fare nulla per impedirlo. Nel momento in cui incontra Riley si innamora, o almeno, crede di innamorarsi. Il rapporto che si instaura tra i due inizialmente non è altro che una malata dipendenza, l'uno dall'altro, per ragioni che poi scoprirete. L'amore è un'altra cosa... l'amore è dolcezza, passione, condivisione, comunicazione, sorrisi e lacrime.
L'amore è qualcosa che Charlie non ha mai conosciuto, ne provato e ciò che si crea con Riley non è altro che una mera illusione di tutto ciò.
Ho apprezzato questo aspetto del romanzo, l'ho trovato estremamente innovativo. Di solito nel momento in cui troviamo protagonisti con anime e caratteri simili, tra i due nasce subito una connessione, ma in questo caso il percorso è molto più complesso, oltre che differente.

Annuisco, la faccia che mi brucia per la vergogna. Volevo che lui mi amasse.

Lo stile è fluido e dinamico. Le parole incatenano il lettore alla storia pagina dopo pagina. Caratterizzati molto bene anche i personaggi secondari, chi più e chi meno, ai quali sarà impossibile non affezionarsi. Andando avanti sono riuscita ad entrare molto in empatia con la protagonista. L'autrice, con grande maestria, è riuscita a farmi sorridere e piangere con Charlie, a farmi gioire per i suoi piccoli traguardi e soffrire per le sue sconfitte.
Mi è piaciuto moltissimo il finale. La terza ed ultima parte del romanzo risolleva i toni e lascia quel flebile ma deciso messaggio di speranza e rinascita che in vicende di questo spessore, a mio parere, non dovrebbero mai mancare.

Quindi insomma, non posso fare altro che consigliarvi questo romanzo, soprattutto se siete alla ricerca di qualcosa di anticonvenzionale, profondo e toccante.

“E poi ci sono io” è una storia di cadute, ma di cadute vere, di quelle da cui a fatica ci si rialza.
È una storia di bianco e nero, dove la luce viene inghiottita dal buio e farla riemergere è tutt'altro che semplice.
È una storia in cui un'anima spezzata prende per mano un'anima affine alla sua, finendo per far affondare definitivamente entrambe.
Ma è anche una storia schietta, come ho già detto, emozionante e travolgente.

Non fate l'errore di perdervela.