Cari Lettori, oggi vi parlo di un romanzo che mi ha intrigata sin dalle prime pagine: “The Winner's Course. La maledizione” scritto da Marie Rutkoski, edito Leggereditore.
La vicenda vede due popoli principali in conflitto: i Valoriani e gli Herrani. A seguito di lunghe e sanguinose battaglie i primi hanno avuto la meglio sui secondi, sconfiggendoli e rendendone i sopravvissuti propri schiavi.
Sulla base di queste premesse non sarebbe affatto strano scoprire che la valoriana Lady Kestrel, nelle prime pagine del romanzo, partecipando involontariamente ad un'asta abbia acquistato Smith, un herrano con grandi qualità nelle vesti di fabbro.
Peccato però che Kestrel non abbia mai avuto un proprio schiavo personale, se si esclude Enai, colei che è stata selezionata dal padre per farle da balia quando era piccola, vista l'assenza della madre.
Kestrel inizialmente è confusa: di fronte a quegli occhi grigi come le nuvole e glaciali come i poli, come deve comportarsi?
I giorni passano e la protagonista pare dimenticarsi di Smith, il quale si gode con piacere i preziosi momenti di quiete che gli sono stati concessi dalla sua padrona.
Kestrel continua a svolgere la sua vita in maniera regolare, discutendo con il padre, uno dei più grandi generali valoriani di tutti i tempi, in merito al suo futuro, suonando il pianoforte e incontrando Jess, colei che, pur non avendo alcun legame di sangue, considera una sorella.
Il padre della protagonista vorrebbe vedere la figlia nelle vesti di soldato, di guerriera, eppure Kestrel, sebbene sia una valoriana, ama l'arte, in particolare la musica, qualità ereditata dalla madre e prettamente tipica del popolo herrano.
Questa sua passione è quindi motivo di discussione con il generale e di bisbigli per tutti gli altri valoriani. Nonostante ciò la ragazza non demorde e, piuttosto che arruolarsi, preferisce – come previsto dalla legge – arrivare a vent'anni e sposarsi.
“Non devo decidere finché non ho vent'anni.”
“E' meglio per entrambi, Kestrel, capire cosa ci aspetta.”
Era pronta ad accettare, ma lui sollevò un dito. “Se non scegli di fare la mia stessa vita” disse “in primavera ti sposerai.”
Con il passare del tempo però Kestrel non può più ignorare Smith e, a poco a poco, inizia a conoscerlo. L'herrano lavora a casa della sua padrona come fabbro, creando ferri per gli zoccoli dei cavalli ed armi. Il suo vero nome in realtà non è Smith, ma Arin.
Tra i due giovani non si instaura un vero e proprio rapporto di subordinato e sottoposto, ma di velata amicizia. Kestrel trova Arin interessante, intelligente, brama di scoprire qualcosa di più sulla sua ipotetica passione per il canto e soprattutto apprezza e richiede la sua schiettezza. Essendo abituata a vivere in un mondo di agi e di condizione privilegiata, in cui difficilmente qualcuno le si oppone, la sincerità del suo servo è per lei cosa preziosa.
Era calata la notte. Arin si chiese se Kestrel avrebbe sollevato lo sguardo, ma non aveva paura di essere visto, all'ombra, nel giardino.
Sapeva come funzionavano certe cose: chi si trova in un posto luminoso non può vedere oltre il buio.
Il suo schiavo diventa quindi la sua guardia personale, il suo consigliere e il suo compagno di sporadiche partite ad un gioco da tavolo chiamato Mordi e Pungi. Arin inizia a guadagnarsi molti privilegi: a partire dal poter gironzolare per casa – libertà non concessa a tutti i servi herrani – all'uscire di tanto in tanto anche per le vie della città.
Kestrel, a discapito delle apparenze, inizia intrinsecamente a fidarsi di lui e a volerlo più spesso accanto. L'occhio vigile di Arin non l’abbandona mai e le offre conforto.
Purtroppo però la situazione è molto più complessa di quello che sembra. Arin si sta affezionando a Kestrel e lei non gli ha mai negato di considerarlo un amico... ma quanto effettivamente si possono fidare l'uno dell'altro? Dove finisce la verità e dove iniziano le menzogne?
Se al di là dello sguardo torbido di Arin si nascondesse molto più di quello che appare?
Questa storia mi ha intrigata sin dalla prima pagina per il suo carattere innovativo. La scrittura è fluida e agevola la lettura, e i personaggi sono molto ben strutturati. Kestrel e Arin sono due figure completamente diverse su alcuni fronti, ma davvero simili su altri. Entrambi amano la musica, anche se in due forme di espressione differenti – il canto e il pianoforte – e da essa traggono estremo conforto. Questa forma di arte permette loro di estraniarsi, di rilassarsi, di non pensare a nulla... e sarà proprio grazie ad essa che i due protagonisti riusciranno a far finalmente intrecciare i filamenti dei loro sentimenti.
Un suono di una bellezza pura. Rimase in attesa e lo sentì nuovamente.
Una canzone. […]
La voce di Arin si espanse oltre il muro del giardino. Avvolse le paure di Kestrel, se ne impadronì.
Il personaggio di Kestrel mi è piaciuto sin da subito. È una ragazza di soli diciassette anni, eppure ha un animo davvero forte e determinato. Si impegna al massimo e non demorde mai finché non ottiene ciò che vuole. Questa sua costanza e forte forza di volontà fa sì che si impegni molto anche nel proteggere ciò che per lei è davvero prezioso, che si tratti di cose o di persone.
Arin è una figura molto emblematica e difficile da leggere. Si espone poco a parole, ma i suoi gesti di tanto in tanto lo tradiscono, permettendo al lettore di comprendere un po' di più quali siano i suoi pensieri. La sua mente è molto acuta, quasi alla pari con quella della protagonista, e questo permetterà più volte un confronto testa a testa tra i due.
Ciò che ho apprezzato di questo romanzo è stato, oltre alla ventata di aria fresca che la vicenda porta a tutti gli amanti del genere distopico, come tutto sia in movimento. Rari sono i punti statici della storia e le ultime pagine sono state davvero stravolgenti.
L'amore è un sentimento che non manca, ma non sarà semplice da conquistare e soprattutto da mantenere: troppe rivelazioni scombussoleranno il fragile equilibrio appena creato, facendo aprire diverse crepe nei cuori dei protagonisti e impedendo la totale e reciproca fiducia.
Non posso che consigliarvi questa serie e nel frattempo attendere con ansia il seguito!
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