Darkest Minds di Alexandra Bracken - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo del primo romanzo di un'avvincente e promettente quadrilogia: Darkest Minds di Alexandra Bracken edito Sperling & Kupfer.

In una realtà in cui i bambini muoiono a vista d'occhio a causa di un'incurabile malattia chiamata NIAA (Neurodegenerazione Idiopatica Adolescenziale Acuta), Ruby, la protagonista, riesce a sopravvivere.
Il giorno del suo decimo compleanno, però, in lei cambia qualcosa: dei poteri formicolano nella sua mente ed ecco che, quasi senza accorgersene, si ritrova a Thurmond, un campo di riabilitazione per soggetti che, come lei, presentano tali potenzialità.

Un mese più tardi, dopo la prima grande ondata di decessi, i Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie pubblicarono una lista di sintomi in cinque punti per aiutare i genitori a capir se i loro figli fossero a rischio di NIAA.
A quel punto, metà della mia classe era morta.

Ruby per la prima volta si rende conto di non essere sola. I bambini a Thurmond vengono divisi, in base alle loro abilità, per colore: i Verdi sono dotati di intelligenza straordinaria; i Blu, di telecinesi; i Gialli, controllano l’elettricità, i Rossi il fuoco e gli Arancioni, protagonista inclusa, la mente umana.

Purtroppo però, quello che viene venduto agli occhi degli altri come un campo di riabilitazione è in realtà un vero e proprio inferno, un luogo in cui i bambini vengono maltrattati, derisi, ridotti alla fame, costretti ai lavori forzati e sottoposti a continui esperimenti. L'obiettivo di Thurmond, quindi, non è affatto trovare una “cura” per questi ragazzini, quanto più condurli alla pazzia o alla morte.

I bambini con le X verdi e blu potevano camminare in libertà, con le mani slegate. Quelli con una X gialla, arancione o rossa erano costretti a farsi strada a forza nel fango con le mani e i piedi chiusi in manette di metallo, legati in fila da una lunga catena. Quelli con le X arancioni avevano maschere simili a museruole.

Stufa di essere derisa e schiavizzata dalle autorità, nel momento in cui si apre un varco, Ruby ci si butta a capofitto. Non le è rimasto più nulla e quella che sta conducendo non si può di certo considerare vita. Cos'ha da perdere?

La protagonista decide dunque di fidarsi della Lega Dei Bambini, un'associazione nata per loro, per tutelarli, per proteggerli e per salvarli. Dopo ben sei anni, con l'aiuto della dottoressa Cate, Ruby mette nuovamente ed incredibilmente piede fuori da Thurmond. Possibile che sia stato così facile? E perché, tra tutti i bambini rinchiusi, hanno fatto evadere proprio lei?
Di chi ci si può fidare davvero?

Per la prima volta da anni, vidi le stelle che i mostruosi fari di Thurmond avevano fatto sbiadire fino a comparire. Erano così luminose, così nitide che non potevano essere reali. Non avrei saputo dire cosa fosse più scioccante: l'infinito tratto di strada o il cielo. Gli occhi mi si riempirono di lacrime.

Darkest Minds è stata una lettura davvero piacevole: lo stile di scrittura è fluido, la trama intrigante, i misteri innumerevoli e i protagonisti ben caratterizzati.
Nel corso della sua evasione, Ruby entrerà a contatto con diversi soggetti. Ho sinceramente apprezzato il fatto che persino io, in qualità di lettrice\osservatrice esterna, fossi sempre molto incerta su chi riporre effettivamente la mia fiducia. Quasi tutti i personaggi che hanno un ruolo di rilievo all'interno della storia sono sospettabili, enigmatici ed impenetrabili.

Ruby è una giovane che ha vissuto gli anni della sua adolescenza in una prigione, lontana dalla famiglia e privata di ogni libertà. È una ragazza che, pur avendo appena sedici anni, ne ha già viste e passate davvero troppe.
È fragile, silenziosa, terrorizzata dalla vita e dai mostri con i quali è entrata a contatto.
È una vittima di tutte le umiliazioni subite e degli abusi di fronte ai quali non ha mai potuto protestare.
Figlia di un sistema sbagliato e di una realtà dalla mentalità chiusa, la protagonista ha sempre cercato di sopprimere il suo potere, di nasconderlo fino a farlo scomparire. Così facendo, però, non ha fatto altro che autodanneggiarsi, impedendosi di imparare a controllare e manipolare tale incredibile abilità.

Mi sono piaciuti moltissimo, come personaggi che subentrano in un secondo momento: Liam, Ciccio e Zu. Il primo è sostanzialmente un'anima pura, buona e altruista, disposta a tutto pur di salvare chiunque sia in difficoltà. Il secondo è un ragazzo scettico, timoroso e assolutamente diffidente, ma che in realtà è estremamente devoto alla famiglia e nasconde un cuore dolce. L'ultima, Zu, diminutivo di Suzume, è a mio avviso la mascotte del trio.
È una ragazzina adorabile che, dopo aver visto e provato sulla sua pelle gli orrori dei campi, ha scelto di non dar più voce alle sue parole se non per iscritto.

Darkest Minds è un romanzo introduttivo: non totalmente privo di azione, il suo compito è quello di far entrare il lettore nell'ottica di una realtà completamente differente dalla nostra.
Nonostante ciò, sono rimasta assolutamente affascinata dalla storia mai noiosa e sempre sorprendente che caratterizza questo primo volume della quadrilogia.
La parte che pullula di movimento è indubbiamente il finale che, tra l'altro, mi ha lasciata col magone e a bocca aperta. E ora? Aspetto con ansia di iniziare il sequel per scoprire cosa succederà!