Forever. Solamente io e te di Amy Engel - Recensione

Al termine del primo romanzo della mini serie su Ivy e Bishop abbiamo lasciato la protagonista esiliata al di là del confine con la città di Westfall, oltre la rete laddove vengono abbandonati tutti coloro che vengono accusati di aver commesso un crimine.

Ivy è sola, spaventata e debole. Il suo unico e primo pensiero è quello di sopravvivere, ma non può fare a meno di riportare alla mente il ricordo di colui che fino a poco prima era suo marito.

Con il suo sacrificio lo ha salvato ma, così facendo, ha perso tutto ciò di più caro e sincero che possedeva, l'unico legame, per assurdo, vero e reale. La sola persona che riusciva a comprendere i suoi pensieri più reconditi con un semplice sguardo. Colui che era davvero interessato a conoscerla, ad ascoltare e ad elaborare quella che era la sua opinione riguardo ad ogni cosa.

Essendo cresciuta in una famiglia costituita da componenti con un temperamento dominante, Ivy si è sempre messa in un angolo, da parte, pronta in ogni momento ad ascoltare e ad assecondare le loro idee, ma mai troppo libera per potersi esprimere, anche quando non era d'accordo.

Ora Ivy è costretta a ricominciare. Ha la possibilità di resettare la sua vita e ripartire da zero. Non è più Ivy Lattimer, moglie di Bishop Lattimer, figlio del presidente. E' semplicemente Ivy, una sopravvissuta.

“Alzo la testa e mi asciugo gli occhi; figlia, moglie, assassina, traditrice, sono tutte versioni di me ormai superate. Da qui in avanti sarò una sopravvissuta.
Faccio un respiro profondo e lascio andare la rete.”

Inizialmente però le cose non saranno assolutamente facili. Ivy è sempre stata abituata nel suo piccolo ad avere tutto, per lo meno, le necessità primarie. Dall'altra parte della rete invece c'è il nulla, accompagnato da un caldo afoso che non fa altro che aumentare il bisogno di trovare una fonte di acqua fresca in cui potersi abbeverare.

In questo secondo romanzo abbiamo modo di scoprire il lato più “selvaggio” e allo stesso tempo intimistico della protagonista. La sua determinazione e voglia di vivere la spingeranno a rimboccarsi le maniche e a non mollare mai. Il pensiero di aver perso Bishop la tormenterà costantemente e la farà crollare, ma allo stesso tempo la aiuterà a diventare più forte.

Purtroppo però dopo poco tempo Ivy incontra Mark Laird, il ragazzo dalla faccia angelica che è stato buttato fuori per aver violato il corpo di una bambina. La protagonista sa di cosa è capace, per cui lotta con tutte le sue forze per contrastarlo.

L'impatto di questo incontro avrà però gravi conseguenze sulla salute fisica di Ivy, la quale si ritroverà stanca, piena di contusioni e con una spalla lussata.

Quasi per miracolo però Ivy, una volta svenuta, viene soccorsa da due ragazzi, Ashley e Caleb, che non potrebbero essere uno più diverso dall'altra. Se Ash è solare e amichevole sin da subito, Caleb è burbero e silenzioso.
Ivy, nonostante tutte le premure che riceve, resta inizialmente diffidente. E' costretta a tacere su molte cose e a raccontare allo stesso tempo numerose bugie.

La protagonista piano piano ricomincia a vivere. Scopre un nuovo mondo al di là della rete. Ivy realizza che, nonostante tutte le previsioni negative, oltre il confine che separa Westfall dal resto del mondo, c'è vita.

Le persone che vivono qui si sono riorganizzate. Sono una piccola comunità in cui ognuno pensa a sé stesso ma che, se necessario, non nega mai l'aiuto al prossimo. Durante le stagioni più calde vivono all'interno di tende, all'aria aperta, circondati solamente dai suoni della foresta e illuminati dal sole di giorno e dalle costellazioni di notte. Mentre nei mesi più freddi si trasferiscono nelle abitazioni abbandonate di una cittadina non molto distante, che hanno riorganizzato a loro uso e consumo.

Ivy impara a cacciare, a fare il bucato nel fiume, a combattere e a difendersi.
Con abiti puliti e razioni di cibo quotidiane, la sua vita pare aver ripreso più o meno quelli che sono sempre stati i ritmi in città.
Nonostante ciò la protagonista continua a percepire questa sensazione di mancanza e di incompletezza che permea il suo cuore.

Rivolgo lo sguardo verso l'alto e vedo che Ash mi sta osservando, con la testa un po' inclinata.
“Be'?”, chiedo.
“Hai gli occhi tristi”, Ash fa questa osservazione con un tono dispiaciuto.

Le bugie però si sa che, anche se dette a fin di bene, hanno le gambe corte. Soprattutto se ti ritrovi nuovamente davanti Mark Laird, colui che sa tutto di quella che era la tua vita a Westfall e che è pronto a sbandierarla a quella che per Ivy è la sua nuova “famiglia”.
Come farà Ivy a far fronte a questo inconveniente?

E Bishop? Alla fine del primo libro lo abbiamo lasciato in tribunale, mentre assisteva alla condanna di Ivy, con uno sguardo addolorato e confuso allo stesso tempo. E soprattutto con Callie, sorella della protagonista, alle calcagna.
Avrà ceduto alla solitudine e avrà creduto alle bugie di Ivy? O avrà lottato con tutte le sue forze per raggiungerla?

Questo romanzo, per certi aspetti un po' crudo, è un degno finale della storia. Tutti i tasselli del mosaico tornano al loro posto, tutte le incomprensioni vengono a galla, tutte le questioni, in un modo o nell'altro, risolte. Ci sono momenti di tensione, di adrenalina, di pathos, di dolcezza, di dolore, di gioia.

Esso mette in luce come, anche dopo la devastazione più totale, ci sia la possibilità di rinascere e ricominciare, nella speranza di trasformare il futuro in qualcosa di migliore.

E' appassionante, commovente e sorprendente. Il filo narrativo viene agevolato da un tipo di scrittura dinamica e fluida, che tiene incollato il lettore pagina dopo pagina.

Non posso che consigliarvelo!

“Andiamo”, dico, spingendolo dolcemente in avanti.
“Dove stiamo andando?”, chiede ridendo.
“Là fuori”, dico, indicando l'oceano, spaventoso, infinito e stupendo, proprio come questa vita che abbiamo scelto, e come l'amore che nutriamo l'uno per l'altra.
Gli stringo la mano e ci lanciamo insieme verso le onde.