Incontro reale di Emma Chase - Recensione

Lo ammetto, la Chase non mi aveva convinto sin da subito, credevo che non facesse per me soprattutto perché non riuscivo proprio ad affezionarmi alle sue protagoniste femminili. Stavo per accantonarla, quando per fortuna ho seguito i vostri consigli e ho provato con quest’altra serie che, a detta di tutti, era di gran lunga superiore alla Tangled Series – il mio primo approccio con l'autrice. Ebbene ammetto che, per quanto mi riguarda, la Royal series batte la serie degli avvocati 10 a 0.

Si tratta di una serie companion\adult, composta attualmente da quattro volumi.

 Perché talvolta la vita è molto più di un libro, non arriviamo a scrivere il nostro finale, dobbiamo accettare quello che è già nella pagina.

Amore reale, il primo, mi era piaciuto – anche se a livello di trama segue i canoni tradizionali dei cliché sui reali: il principe che si innamora della ragazza comune e con la quale deve lottare per superare la discrepanza di classe sociale. Nonostante ciò avevo comunque trovato personaggi estremamente adorabili.

Ma, se il primo mi aveva conquistata, il secondo, Incontro reale, mi ha fatto totalmente innamorare. Oltre a due protagonisti incredibili, ho trovato e decisamente apprezzato anche uno sviluppo originale della storia. Il principe di turno, questa volta, si innamora di una donna nobile, quindi non c’è nessuna legge che vieta una loro presunta relazione. La vicenda dunque non si concentra sul risolvere ostacoli e impedimenti, ma sulla loro crescita personale.

Leggere regala conoscenza e la conoscenza è potere, di conseguenza leggere è potere. Il potere di conoscere, apprendere e comprendere… anche il potere di sognare. Le storie ci ispirano a raggiungere i vertici, ad amare profondamente, a cambiare il mondo ed essere più di quando abbiamo pensato di poter essere. Ogni libro ci consente di fare un sogno nuovo.

L'elemento che più mi ha coinvolto ed emozionato sono stati i due personaggi principali.
Da una parte abbiamo il classico protagonista maschile immaturo, irriverente, ed estremamente bello: Henry.

Il giovane è il fratello minore di Nicholas. Dopo i fatti accaduti nel primo romanzo, da principe secondogenito si ritrova ad essere erede al trono di Wessco in pochi istanti.

Henry inizialmente ha sempre vissuto all’ombra del fratello con la nomina di scapolo più ambito di Wessco. Non faceva mai nulla di quello che gli veniva richiesto ed era abituato a vivere tra alcool, donne e lusso senza che importasse a nessuno... ma ecco che ora, gettato sotto ai riflettori, deve per forza cambiare completamente stile di vita e per questo non si sente né pronto né preparato.

Non crede in sé stesso, non pensa di essere all’altezza dei suoi doveri e della Corona, e quindi non si impegna neanche ad ottenere un miglioramento. Pur essendo commosso dalla fiducia del fratello, che crede invece che lui possa diventare un ottimo re, non riesce a darsi pace.

E dunque nel mezzo di tutto ciò che si inventa uno show televisivo in stile regale per cercare la sua donna ideale. Non crede di poterla trovare veramente, ma pensa che sia comunque un’esperienza, uno svago in attesa della concretizzazione del suo futuro.

 “La mia storia non è ancora stata scritta”, si allunga, carezzandomi la mandibola, “ma so che comincia con te”

Dall’altro lato, abbiamo una protagonista femminile “nuova” che ho amato tantissimo: Sarah. Una bibliotecaria, nobile ma autonoma, che crede che si possa essere felici solo conquistando l’indipendenza, anche dal punto di vista economico. È una fangirl, una sognatrice amante di Jane Austen con un passato non facile alle spalle che continua in maniera inconscia a influenzare il suo presente.

Sarah vive nelle sue storie di carta, nel suo guscio, timida con gli estranei e divertente, sarcastica, buona e compassionevole con chi conosce. Non vuole cambiare il suo stile di vita, le piace la routine casa\lavoro che si è creata e soprattutto non vuole partecipare a nessun un reality show.
Per uno scherzo del destino, però, per prendersi cura della sorella, si trova costretta a prendere parte al progetto organizzato da Henry.

Ci sono incontri nei libri che spiccano, che alternano il corso della storia. Incontri intensi tra personaggi, quando un’anima pare dire all’altra: “eccoti, ti stavo cercando”.

Sarà proprio in questa occasione che i due giovani si incontreranno.
Sarah, spinta dalla grinta e dalla voglia di vivere di Henry, imparerà a uscire dalla campana d’oro, ad osare, a rischiare e ad essere un pochino più istintiva.
Henry, invece, per conquistare la sua fiducia e il suo cuore cercherà di essere un uomo degno, responsabile e coraggioso, in grado di accettare le conseguenze delle sue azioni.

E non avevo più paura. Perché una volta che il guscio è spezzato, non può più essere ricomposto di nuovo – non effettivamente.

Da superficiale e immaturo quale era lui e da timida e impaurita quale era lei, insieme fioriranno diventando, l’uno grazie all’aiuto dell’altro, la versione migliore di sé stessi.
Ho amato tantissimo questo aspetto. La Chase così facendo ha evidenziato come sia possibile raccontare una storia dolce e divertente e “trash”, ma al contempo anche pregna di morale.

Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stata il fatto che la loro storia d’amore si sviluppa lentamente: non c’è il classico instalove, nulla è dato al caso e tutto richiede tempo.

“Sei intessuta nella mia anima e sei cinta attorno al mio cuore. E se ti succede qualcosa, appassiremo entrambi e moriremo e non me ne importerà nulla”

La scrittura della Chase è estremamente scorrevole, 300 pagine volano in un soffio. Fresco, ironico e divertente, il suo stile arricchisce ancora di più una storia già di per sé davvero bella.

E poi ammettiamolo, trovare così tante citazioni mi ha fatto sclerare come non mai: Jane Austen, Harry Potter e Hunger games. Non manca nulla!

Riassumendo brevemente, se a febbraio avete voglia di leggere qualcosa di romantico e frizzante, Incontro reale è la lettura giusta, adatta per passare un paio serate in allegria sotto le coperte con una tazza di tè in mano e il libro o il kindle nell’altra.