Buongiorno lettori, oggi vi parlo di “Mille lettere d’amore” di Staci Hart, un'autrice di cui non avevo mai letto nulla e sulla quale, onestamente, resto in dubbio. Vediamo come mai!
Questo romanzo mi è piaciuto, ma non mi ha fatto impazzire. Ho pianto e sorriso varie volte – più la prima in realtà – ma al tempo stesso non mi sono affezionata a nessun personaggio in particolare.
“A volte è un battito, uno sfarfallio di ali nel petto. Altri, è una morsa implacabile che ferma il ritmo, anche se solo per un secondo. Potrebbe essere un'ustione calda, che si diffonde come un incendio nelle costole o uno spazio gelido freddo, e vuoto. Ma il cuore reagisce sempre. Anche dopo sette anni, solo sentire il suo nome ha ispirato una di quelle reazioni o una dozzina di altre. E ce n'era uno ogni volta. "
Anche lo stile mi ha lasciato piuttosto perplessa ed ho avuto la sensazione che alcuni temi siano stati trattati in maniera leggermente superficiale. D’altra parte, però, ho amato le poesie inserite qua e là all'interno del romanzo ed ho apprezzato il coraggio dell'autrice nel cimentarsi in tematiche difficili ed al contempo originali.
“Il tempo non si ferma, ma i momenti, i secondi, un sorriso sfuggente, un bacio al sole, vivono per sempre”
Ma facciamo un passo indietro; “Mille lettere d’amore” racconta la storia di Elliot e Wade, due ragazzi che si sono frequentati, amati e lasciati in maniera dolorosa.
Sono passati ormai sette anni da allora, un arco di tempo in cui hanno fatto di tutto per non incontrarsi mai, neppure per sbaglio – impresa ardua considerando che lui è il fratello della miglior amica di lei e che lei considera il padre di lui una seconda figura paterna ed un mentore.
Tuttavia, Wade è ormai partito per l’esercito e non è più tornato, mentre Elliot si è rinchiusa in sé stessa, diventando a poco a poco la pallida ombra di ciò che era un tempo.
“Per quasi due anni sono stata alla deriva, senza sapere se mi sarei mai ripresa. Continuavo a scriverti, come quando fa freddo e batti i piedi per terra per non farli intorpidire. Era l’unico modo per sopravvivere, per far uscire le parole e spedirle lontano da me, Solo che si perdevano nel vento. Non contavano per nessun altro. O almeno così pensavo. Non sapevo nemmeno se ti arrivassero, e anche nel caso non ero certa che le leggessi”.
Quando però in seguito ad un ictus si scopre che il padre di Wade ha un cancro terminale al cervello, e che il tempo a sua disposizione ormai è minimo, l’incontro tra i due è inevitabile.
Sette anni prima i due si sono amati e forse quei sentimenti non sono mai sfumati del tutto... ma ci sono stati errori e scelte sbagliate da parte di entrambi che nessuno dei due ha provato o è riuscito a perdonare. Ironicamente, ora che il momento per affrontare le conseguenze delle proprie azioni è il più “scomodo”, non possono evitarlo, a meno che non vogliano uscirne sconfitti su tutti i fronti.
“Nella vita ( e non nella morte) ci sono delle costanti: il sole sorge, i polmoni respirano e il cuore ama”.
Accettare la morte di una persona cara, dirsi addio, capire quanto la vita sia breve e al tempo stesso veder scorrere davanti ai propri occhi tutti gli errori commessi in passato non è facile né per Wade, né per Elliott.
“Mille lettere d’amore” è il secondo volume autoconclusivo appartenente a una serie companion, la Austen Series, e si può leggere in maniera indipendente senza problemi.
Se il primo libro della serie era il retelling di Orgoglio e Pregiudizio, questo è il retelling di Persuasione, l’ultimo romanzo di Jane Austen, nonché il mio preferito dell’autrice.
Personalmente non sapevo che “Mille lettere d’amore” fosse un retelling di Persuasione, tuttavia per chiunque abbia letto il romanzo è facilissimo cogliere similitudini tra i due, soprattutto nelle tematiche (le trame infatti sono abbastanza diverse e questo me lo ha fatto apprezzare ancora di più).
“Il coraggio non è sempre rumoroso. A volte è silenzioso. C'è coraggio nel sacrificio e nella gentilezza. Sta ne fare qualcosa che deve essere fatto, anche se è difficile e anche se fa male. "
Si parla per l’appunto di persuasione, coraggio e codardia, di scelte e di conseguenze, di famiglia, di tempo e di morte. Tutti temi che ruotano attorno al principale, ovvero: l'amore. Esiste un modo giusto di amare? Un modo universalmente corretto di reagire? Di decidere? O di vivere?
"Non è così facile."
"A volte è esattamente così facile."
Per concludere, anche se non diventerà uno dei miei romance preferiti, resta una bella lettura, per cui mi sento di consigliarvelo. Ho apprezzato molto il fatto che, nonostante sia una storia d’amore, quest'ultimo sentimento venga presentato in tutte le sue forme e sfaccettature.
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