Le notti del califfo di Renée Ahdieh - Recensione

Cari lettori, oggi vi parlo di una novella la cui pubblicazione sarà indubbiamente una gioia per chi, come me, ha adorato la duologia The Wrath and the Dawn.

“Le notti del califfo” è la somma di tre racconti di una cinquantina di pagine in totale, in cui abbiamo modo di conoscere: il passato di Despina e Jalal, il primo incontro di Khalid con Shazi descritto dal punto di vista maschile ed infine le ultime scene del primo romanzo, “La rosa del Califfo”, viste dagli occhi del Califfo del Khorasan.

Come la prima volta, Jalal fu colpito dal suo portamento. Non era quello di una serva. No. Non c’era niente di timido o solerte, nel suo modo di fare. Si muoveva con pacata sicurezza. E gli ricordava molto se stesso.

Despina appare, sin da subito, una donna orgogliosa, intelligente ed astuta.
Conscia della reputazione del capitano delle guardie Jalal al-Khoury, non si farà mettere i piedi in testa tanto facilmente. È stato davvero affascinante scoprire, passo dopo passo, l'evoluzione – anche se breve – che ha portato i due personaggi ad avvicinarsi, sino a diventare poi, successivamente, una famiglia.

Ma la nuova regina del Khorasan era presumibilmente una donna silenziosa. E quando Despina l’aveva vista per l’ultima volta, anche se solo per un breve istante, quella bellissima giovane sembrava… altrove. Come se la sua mente vivesse tra le nuvole. Come se il primo soffio di vento potesse sconvolgerla.

Nella prima parte della novella, inoltre, il lettore avrà modo di approfondire un pochino di più anche la conoscenza con Ava, la nuova regina, colei di cui in futuro Shazi verrà a conoscenza, la donna da cui tutto ha avuto inizio. Una figura fragile, delicata e profondamente instabile, ma dall'animo gentile.

Mentre si avvicinava, Khalid capì che forse si era sbagliato. Quella ragazza era tutt’altro che delicata. Stringeva forte i pugni contro i fianchi. La testa era tenuta alta e fiera. Il suo sguardo era intenso e deciso. Lo attraversava come una freccia. Immersa nel miele e nel veleno. Quando fu ancora più vicina, Khalid capì di essersi sbagliato di grosso.

La seconda parte, a mio avviso, è stata la più bella, poiché la voce narrante è proprio Khalid.
È stato davvero divertente leggere i pensieri del ragazzo alla vista di Shazi: superato il timore iniziale, nel momento in cui Khalid incontrerà lo sguardo di Sharazad, capirà due cose importanti: in primis, che la giovane è tutto fuorché fragile, e successivamente che i suoi occhi non mostrano alcun timore, anzi, ardono come un faro nella notte, alimentati dall'odio.

La gran parte di Rey era in fiamme. Non era più un labirinto in rovina, adesso, ma un dedalo di distruzione. Un dedalo che rispecchiava i pensieri di Khalid. Era perduto. Non sapeva cosa fare. Il fumo e l’odore di bruciato gli riempirono la gola.

Infine troviamo una breve descrizione della città di Rey in fiamme, sempre vista dal punto di vista di Khalid: il suo rientro, la devastazione, il terrore per i suoi cittadini ma soprattutto per Shazi, la sua amata.

Nonostante le sue poche pagine, la lettura di questa novella è stata davvero piacevole. Quando un romanzo ti colpisce, per un motivo o per l'altro, non è mai facile lasciarlo andare. Avere l'opportunità di rincontrare le atmosfere magiche descritte da Renée Ahdieh, insieme ai meravigliosi personaggi che ha creato, è stato un po' come poter riabbracciare un vecchio amico dopo tanto tempo.
Non posso che ritenermi soddisfatta!